Indagini sulla morte a Milano della 19enne pontina Aurora Livoli. E’ caccia all’uomo che si trovava con lei.
L’autopsia, intanto, stabilirà se i lividi sul collo della 19enne abbiano una relazione con il decesso, oppure siano precedenti alla morte e se prima di morire abbia subito abusi.
Indagini sulla morte di Aurora Livoli, la 19enne di Monte San Biagio trovata morta lunedì mattina a Milano, in via Paruta. La ragazza è stata identificata dai Carabinieri grazie alla diffusione delle immagini estrapolate dalle telecamere di videosorveglianza. La giovane si era allontanata da casa lo scorso 4 novembre ed aveva avuto un ultimo contatto telefonico con la famiglia la mattina del 26 novembre. Aurora Livoli aveva riferito loro di stare bene e di non essere intenzionata a fare rientro, senza fornire alcuna indicazione su dove si trovasse.
Gli inquirenti, ora, lavorano per dare un nome all’uomo che si trovava con lei e che, molto probabilmente, ha trascorso insieme alla giovane le sue ultime ore di vita. L’autopsia stabilirà se i lividi sul collo della 19enne abbiano una relazione con il decesso, oppure siano precedenti alla morte e se prima di morire abbia subito abusi.
Aurora Livoli è stata trovata morta dal custode di un vicino condominio, stesa a pancia in giù. Addosso non aveva nessun documento e neppure il cellulare. Nessuno l'aveva mai vista da quelle parti.
La ragazza frequentava la stessa scuola di Paolo Medico, il 14enne che si è tolto la vita nel settembre scorso perché, secondo la denuncia dei genitori, non ne poteva più di subire atti di bullismo. Come confermato dalla preside dell'istituto, l'Itis Pacinotti, la ragazza si era diplomata lo scorso anno nella sede di Fondi, mentre Paolo frequentava quella distaccata di Santi Cosma e Damiano.