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Interrogazione in Senato sul Poliambulatorio di Aprilia

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Interrogazione in Senato sul Poliambulatorio di via Giustiniano ad Aprilia, a presentarla la senatrice Ivana Simeoni. Nell’interrogazione si evidenziano le difficoltà che sta vivendo la struttura apriliana in particolare per quanto riguarda le vaccinazioni. “Lo sportello unico di ginecologia e vaccinazioni – scrive la Simeoni – ha ridotto gli orari di apertura al pubblico, la carenza di personale sta creando pesanti disagi nell’erogazione dei servizi in tutta la Asl”. Una richiesta ad intervenire è stata avanzata al Ministero della Salute, l’obiettivo è potenziare il Poliambulatorio dotandolo di più infermieri e più specialisti.

Interrogazione a risposta in commissione

SIMEONI – Al Ministro della Salute

Premesso che:

il Poliambulatorio Asl del Comune di Aprilia, sta vivendo ormai da tempo una situazione al limite del collasso;

lo sportello unico di ginecologia e vaccinazioni all’interno del Consultorio familiare dallo scorso settembre ha ridotto i propri orari di apertura al pubblico, prevedendo l’accesso ai servizi unicamente nella giornata del lunedì, dalle ore 9.30 alle ore 12.30, mentre, in precedenza, detto servizio veniva assicurato per tre giorni la settimana;

si assiste inoltre alla sistematica carenza di personale, che pregiudica fortemente il corretto funzionamento della struttura, ove, invero, risultano operativi 14 infermieri che, in osservanza della rotazione dei turni, garantirebbero al massimo la presenza di 7 operatori alla volta, quando ne sarebbero necessari almeno 20;

si propone, infine, ciclicamente, il problema dei macchinari in dotazione che, essendo ormai datati risultano malfunzionanti o addirittura inutilizzabili, compromettendo il lavoro degli specialisti, impedendo, di fatto, una corretta formulazione delle diagnosi;

un’inefficienza, questa del Poliambulatorio di Aprilia che, aggravata dall’insufficienza in organico del personale medico-infermieristico, sembrerebbe condurre inevitabilmente alla chiusura della struttura;

considerato che:

la carenza di personale sembrerebbe essere la causa prima della riduzione dei servizi erogati dallo sportello unico di ginecologia e vaccinazioni;

detta drastica diminuzione non può che ragionevolmente riverberarsi sulle attività primarie dello sportello, in particolar modo riguardo alla distribuzione delle vaccinazioni, ancorché sono giunte a crearsi liste di attesa di mesi financo per le vaccinazioni obbligatorie, ripercuotendosi, inoltre, anche sulla corretta somministrazione dei vaccini in relazione all’età più opportuna, specialmente per i neonati;

la popolazione della cittadina di Aprilia risulta essere, secondo gli ultimi dati Istat disponibili al 2015 pari ad oltre 70 mila abitanti, qualificando in tal modo il Comune come il quarto più densamente popolato di tutto il Lazio, non solo sarebbe pregiudicata dall’inesistenza di un ospedale pubblico, quanto, è nettamente superiore ai 20 mila abitanti previsti dalla Legge 34/96 che impone la struttura consultoriale unica;

la popolazione pediatrica attuale inoltre si aggirerebbe intorno ai 10 mila bambini iscritti al SSN, cui vanno ad aggiungersi almeno un migliaio di stranieri destinatari di assistenza tempoeanea Eni e Stp;

nello specifico, tutte le attività previste dallo sportello unico, vaccinazioni e prestazioni di ginecologia-ostetricia ruoterebbero intorno alla presenza di due sole unità infermieristiche, peraltro sembrerebbe nemmeno a tempo pieno, non consentendo in tal modo la copertura minima del servizio, presso un Poliambulatorio che destinato al completo abbandono, proprio quando le tasse sulla sanità continuano ad aumentare e l’offerta pubblica viene sistematicamente spolpata di tutto;

si chiede di sapere:

  • – se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa;
  • – se il Ministro non ritenga inappropriato che una cittadina popolosa quale quella di Aprilia non disponga di una struttura ospedaliera pubblica;
  • – quali iniziative intenda adottare il Ministro, nell’ambito delle proprie attribuzioni affinché sia consentito il ripristino della corretta erogazione dei servizi previsti dallo sportello unico di ginecologia e vaccinazioni;
  • – quali interventi intenda intraprendere il Ministro perché sia garantito l’impiego di personale infermieristico in numero tale da consentire l’effettivo funzionamento della struttura;
  • – quali misure il Ministro ritenga opportuno adottare sicché le dotazioni obsolete e non funzionanti vengano sostituite e/o implementate, anche nell’ottica di una fattiva azione di prevenzione.

 

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