Lavoro, Coppotelli (Cisl Lazio): “Nel 50% dei comuni del Lazio non c’è uno sportello bancario. la desertificazione avanza"

“L’allarme lanciato dalla First Cisl sulla desertificazione bancaria va preso molto sul serio. Soprattutto perché fa riferimento ai dati dell’Osservatorio aggiornati al 31 marzo 2024. Il 41% dei Comun...

A cura di Redazione
22 maggio 2024 16:00
Lavoro, Coppotelli (Cisl Lazio): “Nel 50% dei comuni del Lazio non c’è uno sportello bancario. la desertificazione avanza" -
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“L’allarme lanciato dalla First Cisl sulla desertificazione bancaria va preso molto sul serio. Soprattutto perché fa riferimento ai dati dell’Osservatorio aggiornati al 31 marzo 2024. Il 41% dei Comuni in Italia non ha uno sportello bancario e il 24,1% ne ha uno soltanto. Vuol dire che per 4 milioni di italiani è complicato fare un prelievo di contanti o un deposito. Per non parlare della richiesta di un mutuo o di un finanziamento. Nel Lazio la situazione è ancora più critica: il 50,3% dei Comuni è privo di uno sportello bancario, un restante 18% ne ha uno soltanto. Rispetto al 31 dicembre 2023 c’è uno scostamento negativo pari a -0,6%”.

Lo comunica, in una nota, Enrico Coppotelli segretario generale Cisl Lazio.

“Questa la classifica delle regioni più colpite: Friuli-Venezia Giulia e Toscana (-0,7%), Lazio, Umbria, Veneto (-0,6%). L’Osservatorio sulla desertificazione bancaria della Fondazione Fiba ha elaborato un indicatore che assegna a ogni provincia italiana un punteggio sulla base della percentuale calcolata sui rispettivi totali, del numero di Comuni senza sportello o con un solo sportello, della popolazione residente, delle imprese con sede legale e della relativa superficie. Si chiama Idp: Indicatore di desertificazione bancaria. Rieti è nella posizione 104 (indicatore 361), Frosinone all’84° posto (291), Viterbo al 69° (230), Latina al 42° (136), Roma al 40° (135). Al di là delle differenze tra i vari territori (comunque indicativi), si tratta di un fenomeno che la Cisl segnala da anni. Perché gli effetti sono devastanti. Tra il 2011 e il 2021 il numero dei dipendenti bancari era sceso da 28.106 a 24.546. Negli ultimi anni la situazione è peggiorata e quando saranno disponibili anche questi ultimi dati aggiornati sarà a chiaro a tutti la dimensione della situazione. In dieci anni una perdita secca di 3.500 posti di lavoro a causa della chiusura di 800 sportelli nel Lazio. Le cause della desertificazione bancaria sono da ricercarsi nella trasformazione del settore e nella crisi finanziaria che ha disincentivato il credito. Ma quello che è certo è che va preservato il localismo bancario. È fondamentale una maggiore conoscenza e condivisione delle politiche creditizie per poter meglio indirizzare gli impieghi destinati a famiglie e imprese. Soltanto in questo modo si può pensare di rilanciare l’economia del Lazio in maniera innovativa e sostenibile. C’è poi la criticità della scarsa diffusione dell’internet banking: in Europa lo utilizza il 63,9%, in Italia il 51,5%. La diminuzione drastica degli sportelli bancari impoverisce territori, imprese, famiglie e cittadini. È necessario affrontare il tema in tempi rapidi, perlomeno a livello regionale”.

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