Mai più, viaggio della memoria con il Bertolt Brecht di Formia

Parte daCosenza il viaggio della memoria del Teatro Bertolt Brecht di Formia daltitolo simbolico “Mai più”. In occasione della Giornata della memoria il collettivoformiano porta in scena gli spettacol...

A cura di Redazione
22 gennaio 2019 15:26
Mai più, viaggio della memoria con il Bertolt Brecht di Formia -
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Parte da
Cosenza il viaggio della memoria del Teatro Bertolt Brecht di Formia dal
titolo simbolico “Mai più”.
In occasione della Giornata della memoria il collettivo
formiano porta in scena gli spettacoli prodotti dedicati alla Shoa e promuove
eventi per mantenere viva la coscienza civica perché, se si vuole, la storia si
può cambiare. Un tour promosso all’interno del progetto “Officine culturali”
della Regione Lazio e del riconoscimento del Mibac.

Lo
spettacolo “La Valigia dei destini incrociati” scritto da Alessandro
Izzi per la regia di Maurizio Stammati in scena con Chiara Di Macco, Alfredo
Giraldi, Gianluca Cangiano, nato per raccontare la Shoa ai ragazzi, sarà il 23
e 24 gennaio al Teatro dell’Acquario di Cosenza, il 29 gennaio al Teatro
Parrocchiale di Pasturo (Lecco),
il 31 gennaio al Teatro San Carlo di
Padova
, il 9 febbraio nell’aula magna dell’Ic Mattej di Formia.

“Zingari
Lager”,
invece,
farà tappa il 25 febbraio al Teatro delle Arti di Lastra a Signa (Firenze)
per la drammaturgia sempre di Izzi e in scena Maurizio Stammati con le
trascinanti musiche zigane dal vivo dei Taraf de Metropolitana che, in sintonia
con il testo, provano a raccontare e ricordare la Porrajmos, l’olocausto del
popolo rom.

Il 26
gennaio alle 19, invece, al Teatro Bertolt Brecht
un appuntamento speciale a cura di
Alessandro Izzi che apre la nuova edizione della rassegna “Parole oltre lo
schermo
. Una prima serata dedicata a “Il diario” di Etty Hillesum
 che, insieme con le lettere scritte dal campo di prigionia di Westerborg,
anticamera olandese di Auschwitz, sono tra le testimonianze umane più
sconvolgenti della storia della Shoah europea.

“Il razzismo
, come la calunnia, è un venticello sottile che si insinua tra le fessure delle
coscienze, inebria gli stolti, rende trionfi i gradassi e i potenti senza
scrupoli . Pensiamo sia indispensabile oggi più che mai ricordare lo sterminio
di circa 11 milioni di persone considerate cancellabili per il solo fatto di
appartenere ad un'altra etnia. Il nostro grido di dolore per quella immane
tragedia non si placa con il passare del tempo anzi guarda con orrore i porti
chiusi e i muri che si erigono. Nelle scuole, nei teatri, nelle piazze continueremo
a raccontare la tragedia della shoah come monito alle generazioni future
affinché siano sentinelle di pace di inclusione e tolleranza . Conosciamo una
sola razza quella umana”, afferma il direttore artistico Maurizio Stammati.

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