Minaccia di ammazzare la sorella con un coltello, salva grazie ad una telefonata muta al 112. Misura cautelare per un 24enne di Terracina.

Minaccia di ammazzare la sorella, rinchiusa in bagno, con un coltello da cucina, dopo averla sottoposta nel tempo a continue violenze e vessazione. La giovane si salva  grazie ad una telefonata muta a...

A cura di Redazione
18 febbraio 2023 13:25
Minaccia di ammazzare la sorella con un coltello, salva grazie ad una telefonata muta al 112. Misura cautelare per un 24enne di Terracina. -
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Minaccia di ammazzare la sorella, rinchiusa in bagno, con un coltello da cucina, dopo averla sottoposta nel tempo a continue violenze e vessazione. La giovane si salva  grazie ad una telefonata muta al 112. Gli agenti della Questura di Latina hanno fatto scattare una misura cautelare a carico di un 24enne di Terracina, allontanato ora dalla casa familiare, con divieto di avvicinamento. In passato la giovane  era stata aggredita dal fratello – divenuto irascibile dopo la morte della loro madre -anche con pugni allo stomaco, con una mazza da baseball e afferrata per la gola e sbattuta contro una parete. Minacce di morte, in più occasioni, erano state rivolte anche al padre.

Il provvedimento è stato emessa dal G.I.P. del Tribunale di Latina il dottor Bortone. Il 24enne è indagato per il reato di maltrattamenti contro familiari e conviventi.

“La misura – spiega la Questura di Latina - trae origine dall’attività investigativa posta in essere dai Poliziotti del Commissariato di Terracina a seguito di una telefonata muta giunta sul Numero Unico per le Emergenze 112. È emerso che tale telefonata era stata effettuata dalla sorella dell’indagato, mentre si trovava rinchiusa nel bagno della propria abitazione perché era in corso un’aggressione nei suoi confronti da parte del fratello che cercava di entrare brandendo un coltello da cucina minacciando di ammazzarla.

Solo l’intervento del padre, anch’egli presente in casa, permetteva alla ragazza di uscire dal bagno e allontanarsi dall’abitazione. La parte offesa, rintracciata e sentita dal personale del settore Anticrimine del Commissariato, oltre a confermare l’aggressione appena ricevuta dal fratello, rappresentava ulteriori aggressioni fisiche subite sempre ad opera del fratello fin dall’anno precedente, quando era stata aggredita con dei pugni allo stomaco e, in un’altra occasione con una mazza da baseball o afferrata per la gola e sbattuta contro una parete.

La stessa dichiarava che il fratello - dalla morte della loro madre - era spesso nervoso e in diverse occasioni oltre che nei suoi confronti si era rivolto anche nei confronti del padre con frasi del tipo “vi ammazzo tutti” e in più occasioni aveva sfogato la sua violenza nei confronti delle porte dell’appartamento e di diverse suppellettili, tanto che il padre era stato costretto ad eliminare le chiavi delle porte delle varie stanze al fine di evitare che l'uomo le spaccasse se chiuse.

L’attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Latina nella persona del Procuratore Aggiunto dott. Carlo Lasperanza, permetteva di ricostruire un quadro complessivo di condotte aggressive poste in essere dall'indagato con continuità ed abitualità di aggressioni, vessazioni e umilianti pressioni esercitate nei confronti della sorella e per questi motivi, su  richiesta della Procura di Latina, veniva  emessa  dal G.I.P. del Tribunale di Latina la misura cautelare”.

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