Misura cautelare interdittiva per 12 mesi, con la sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio, per il medico vaccinale della Asl di Latina accusata di assenteismo. Si tratta di una dottoressa di 59 anni, in servizio presso il Distretto Sanitario della Asl di Priverno che, ora, deve rispondere dell’accusa di truffa ai danni del sistema sanitario nazionale. Il caso, risalente al 2023, venne scoperto grazie alle indagini dei Carabinieri del Nas. La misura interdittiva a carico della donna è stata notificata questa mattina. Secondo quanto accertato dai militari, la 59enne timbrava il cartellino, poi usciva a fare spesa e commissioni personali, assentandosi per ore dal posto di lavoro.
“Il provvedimento, emesso dal G.I.P. del Tribunale di Latina, è stato eseguito dai Carabinieri del NAS, al termine di un’articolata attività d’indagine.
L’inchiesta condotta sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Latina, rientra in un più ampio piano nazionale di contrasto al fenomeno dell’assenteismo nelle strutture sanitarie pubbliche, disposto dal Comando Carabinieri per la Tutela della Salute.
Le investigazioni dei militari del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità si sono basate su attività di osservazione, controllo e pedinamento (O.C.P.), integrate dall’analisi delle immagini dei sistemi di videosorveglianza. Tali strumenti hanno permesso di accertare condotte gravemente irregolari da parte del medico in questione, il quale, pur risultando formalmente in servizio grazie alla timbratura del badge, si allontanava abitualmente dalla sede lavorativa senza alcuna giustificazione.
Il modus operandi, secondo quanto emerso, era sistematico: il medico faceva registrare la propria presenza in servizio tramite badge elettronico, salvo poi lasciare l’ambulatorio per diverse ore, facendo ritorno soltanto al momento della timbratura in uscita. Un comportamento che ha determinato, di fatto, l’interruzione del servizio pubblico vaccinale, arrecando disservizi all’utenza e lesione dell’interesse collettivo.
Gli accertamenti amministrativi successivi hanno confermato la discrepanza tra le presenze dichiarate e quelle effettive, rendendo evidente il tentativo di mascherare l’assenza attraverso false attestazioni.
La misura interdittiva – disposta per un anno – ha lo scopo di impedire la reiterazione del reato e di tutelare il corretto funzionamento della pubblica amministrazione, in particolare in un settore strategico e delicato come quello della sanità pubblica.
Il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e per l’indagata vale il principio di non colpevolezza sino alla sentenza definitiva, ai sensi dell’art 27 della Costituzione”.