Oggi a Latina l’ultimo saluto alla studentessa precipitata dal balcone dopo una bocciatura. La lettera aperta del Liceo “Majorana”.

Oggi a Latina l’ultimo saluto alla studentessa 16enne del liceo scientifico “Majorana” precipitata lo scorso venerdì pomeriggio da un balcone al quinto piano di una palazzina di via Don Luigi Sturzo....

A cura di Redazione
04 settembre 2025 09:25
Oggi a Latina l’ultimo saluto alla studentessa precipitata dal balcone dopo una bocciatura. La lettera aperta del Liceo “Majorana”. -
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Oggi a Latina l’ultimo saluto alla studentessa 16enne del liceo scientifico “Majorana” precipitata lo scorso venerdì pomeriggio da un balcone al quinto piano di una palazzina di via Don Luigi Sturzo. A quanto pare un gesto volontario, messo in atto dopo una bocciatura agli esami di riparazione. I funerali si terranno oggi alle  15.00 presso la Chiesa del Sacro Cuore, in Piazza Paolo VI, a Latina. Il Dirigente Scolastico ed i docenti del Liceo “Majorana” hanno voluto scrivere una lettera aperta per ricordare la giovane e lanciare un appello agli studenti: “Tutti noi ci stiamo chiedendo da giorni cosa sia sfuggito, cosa potevamo fare e non abbiamo fatto - si legge nella lettera - cosa non abbiamo capito”. Poi l’appello a tutti gli studenti, affinchè parlino delle loro angosce con i genitori ed i professori e ai docenti l’invito ad “ascoltare”.

Il Dirigente Scolastico ed i docenti del Liceo “Majorana” hanno voluto scrivere una lettera aperta per ricordare la giovane:

“Nella notte tra venerdì e sabato il Liceo Majorana ha perso un fiore. La giovane vita di A. è  spezzata per sempre. Tutti noi ci stiamo chiedendo da giorni cosa sia sfuggito, cosa potevamo fare e non abbiamo fatto, cosa non abbiamo capito. Siamo stati giorni a discutere, ad interrogarci su cosa potevamo fare.

Quest’evento ha messo a dura prova tutti noi, ha scosso tutte le nostre certezze, ci ha fatto capire ancora una volta quanto sia complesso lavorare con i ragazzi.

Il lavoro del docente è un lavoro che non si può paragonare a nessun altro. Esprimere un giudizio non equivale a misurare una distanza o una qualsiasi altra quantità. Abbiamo a che fare con persone a cui un giudizio negativo su una performance può significare un fallimento della persona stessa, dell’essere umano che quella performance ha espresso. A. era una ragazza che aveva dei sogni, aspirava a fare la criminologa. Purtroppo, però, la sua vita è stata spezzata per sempre. I suoi sogni si sono infranti.  Posso solo immaginare il dolore dei suoi genitori e del suo fratellino.

Vorrei fare un appello a tutti i nostri studenti: Parlate sempre delle cose che vi angosciano, parlate con i vostri genitori, parlate con i vostri professori, parlate con i vostri amici, venite da me, non tenetevi le cose dentro. E ricordatevi che non siete numeri, non siete un voto. Una verifica è andata male? Un anno mi hanno fermato? Va bene. Mi impegnerò di più e recupererò. Il voto è il risultato di una prestazione, non è un giudizio sulla persona. Siete tutti speciali e la vostra vita è troppo preziosa per buttarla via.

Vorrei fare un appello anche ai docenti: Ascoltiamoli i nostri studenti. Conosciamoli a fondo, lasciamo che ci confidino le loro ansie, i loro timori, i loro fallimenti e i loro successi. I ragazzi hanno bisogno di punti di riferimento, hanno bisogno di essere ascoltati, compresi e, qualche volta, anche redarguiti. Qualche volta possiamo anche fare a meno di correre, di inseguire i tempi previsti nella programmazione disciplinare, per cercare invece di ascoltare gli Esseri Umani che abbiamo di fronte.

A voi genitori vi chiedo di interloquire sempre con la scuola. Venite, discutiamo insieme e cerchiamo di lavorare per il bene di questi ragazzi che diventano ogni giorno più fragili.

 Ciao A..

 Il Dirigente Scolastico e i docenti del Liceo Majorana”.

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