“Neanche lo stato di detenzione era sufficiente a scalfire i rapporti criminali tanto radicati sul territorio”. Nell’ambito dell’inchiesta “Assedio” ad Aprilia, è scattata nelle scorse ore la sorveglianza speciale di pubblica sicurezza a carico di due soggetti al vertice dell’organizzazione di stampo mafioso smantellata nel luglio dello scorso anno dalla Direzione Distrettuale Antimafia, e ritenuti ancora pericolosi; l’operazione scosse il Comune di Aprilia e portò all’arresto del sindaco Principi e di un’altra 20ina di persone. La misura odierna, applicata dal Tribunale di Roma, è stata eseguita su proposta del Questore di Latina. Uno dei due soggetti avrebbe avuto addirittura un ruolo di vertice nell’organizzazione criminale, in assenza del “capo”; l’altro avrebbe contribuito in maniera significativa; entrambi, comunque, erano in grado di relazionarsi anche con i vertici degli altri clan legati alle cosiddette ‘Mafie storiche’. Ad uno è stato imposto l’obbligo soggiorno per 4 anni, all’altro per la durata di tre anni.
“La Polizia di Stato di Latina, nell’ambito della costante attività di monitoraggio dei soggetti pericolosi per l’ordine e la sicurezza pubblica, ha proposto l’applicazione della misura della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza nei confronti dei due soggetti, indagati nell’ambito dell’operazione “Assedio” portata avanti dagli uomini dell’Arma dei Carabinieri, che negli scorsi mesi aveva aperto le porte del carcere a svariati esponenti criminali, indiziati di appartenere ad un sodalizio di stampo mafioso operante nel territorio della città di Aprilia.
Uno spessore criminale quello rappresentato dai due soggetti proposti che ha consentito di far emergere un elevato grado di pericolosità sociale, che il Tribunale di Sorveglianza, attraverso gli elementi sottolineati dalle attività dei poliziotti della Divisione Anticrimine, ha ritenuto fondante un giudizio di attualità del pericolo, sebbene il procedimento penale sia alle battute iniziali e dunque non vi sia ancora la condanna per i reati loro ascritti.
Dal provvedimento emergerebbe infatti come neanche lo stato di detenzione possa dirsi sufficiente per entrambi i soggetti, a scalfire i rapporti criminali tanto radicati sul territorio.
Un’allarmante pericolosità, quella ricostruita grazie alle attività d’indagine e alla rivalutazione degli elementi indiziari operata nell’ambito del procedimento di prevenzione, che ha fatto emergere la capacità dei proposti di relazionarsi ed imporsi sul territorio di Aprilia attraverso condotte prevaricatrici e violente, di tale di livello da condurre all’assoggettamento e all’omertà.
Tutti elementi ben messi in luce nella proposta avanzata dal Questore di Latina, nell’ambito dell’attività di monitoraggio e prevenzione dei reati svolta dalla Divisione Anticrimine della Questura e volta alla promozione di provvedimenti limitativi delle libertà personali nei confronti di soggetti pericolosi per i beni della sicurezza e della tranquillità pubblica, di cui Il Questore stesso è Garante.
Il Tribunale di Roma – Sezione Specializzata Misure di Prevenzione, condividendo la proposta formulata dal Questore, ha applicato ad entrambi i proposti la misura della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo soggiorno per la durata di 4 anni nei confronti di uno dei due e di tre per l’altro, misura che imporrà le relative restrizioni all’esito dei periodi di detenzione”.