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“Ricostruire il paesaggio. Fatti e memorie dal recente passato”: questo venerdì incontro al Comitato di Quartiere Fossignano di Aprilia.

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“Ricostruire il paesaggio. Fatti e memorie dal recente passato. Difendere e proteggere il territorio dallo sfruttamento”: questo il titolo dell’evento – organizzato dalle associazioni “Città degli Alberi”, “Aprilia Libera” e dalla lista CambiAprilia, che si svolgerà venerdì 14 luglio, a partiredalle 17.00, nella sala Frangipane del Comitato di Quartiere Fossignano, in via Fossignano n. 65. Modera il dibattito Carmen Porcelli.

In apertura dell’evento verrà proiettato il secondo segmento del documentario «Buon riposo e l’Oasi dimenticata», prodotto dal regista Nicola Fabrizio (SteNIKvideo) e curato dalla giornalista Carmen Porcelli, dedicato ad un’altra antica tenuta di Aprilia, quella di Fossignano. Una storia che inizia dall’antichità, quando il territorio di Fossignano era dominato da Ardea, una antichissima città dalla quale ha ereditato importanti necropoli, con tombe di influenza etrusche e di età imperiale, nonché insediamenti preromani.

A seguire l’intervento dei relatori:

– Rosalba Rizzuto, geologa e ambientalista, da sempre in prima linea nelle battaglie che hanno riguardato il territorio di Aprilia;

– Roberto Boi, ingegnere ambientale e geometra, assessore all’ Urbanistica del Comune di Aprilia, con delega alla Definizione delle politiche di pianificazione e sviluppo del territorio;

– per il consueto appuntamento Voci dai territori, in collegamento da Roma porteranno la loro testimonianza Stefano Becchetti e Mattia D’amico per il Comitato di Torre Spaccata che chiede la realizzazione nella zona del Pratone di un Parco Archeologico e Naturalistico.

Si tratta di un gruppo di cittadini motivati dalle esperienze di cittadinanza attiva e associazioni che da anni lottano per giungere alla completa realizzazione del Parco Archeologico di Centocelle che stanno lottando affinché anche all’area del Pratone, per il patrimonio culturale e naturalistico di cui è custode e per il forte legame identitario con il quartiere e i suoi abitanti, abbia una destinazione diversa da quella prevista dal vigente Piano regolatore, ritenuto superato nella sua visione pianificatrice di questi spazi, oggi più di ieri.

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