Sanità Lazio, M5S: "Serve trasparenza, la Regione non può tacere”

Sanità Lazio, M5S: “Pazienti trasferiti nelle strutture private, rientrano in emergenza". La nota della M5S Ilaria Fontana e del capogruppo al Consiglio regionale del Lazio, Adriano Zuccalà.“Nel Lazio...

A cura di Redazione
03 luglio 2025 10:45
Sanità Lazio, M5S: "Serve trasparenza, la Regione non può tacere” -
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Sanità Lazio, M5S: “Pazienti trasferiti nelle strutture private, rientrano in emergenza". La nota della M5S Ilaria Fontana e del capogruppo al Consiglio regionale del Lazio, Adriano Zuccalà.Nel Lazio i pazienti vengono trasferiti dai Pronto Soccorso alle cliniche private accreditate, ma molti, anche in condizioni gravi, finiscono per tornare indietro. Non si gioca con la salute delle persone, chiediamo alla Regione Lazio di pubblicare i dati. Abbiamo presentato una interrogazione parlamentare e una interrogazione regionale per chiedere trasparenza e controllo pubblico sul fenomeno dei reinvii in PS dalle strutture convenzionate.Secondo quanto denunciato in una recente inchiesta giornalistica pubblicata da L’Espresso, nel 2024 oltre 700 pazienti sono rientrati nei Pronto Soccorso del Lazio dopo essere stati dimessi o spostati dalle cliniche accreditate. In molti casi si trattava di soggetti fragili, cronici o post-acuti, tornati in emergenza in condizioni aggravate, e in alcuni casi finiti in rianimazione o in sala rossa.Pazienti con occlusioni, perforazioni, dolori non diagnosticati, dimessi troppo in fretta o spostati per liberare letti mentre il sistema privato incassa rimborsi pubblici, anche per ricoveri che durano appena 24 ore. È un sistema che va avanti da anni ma che ora, con le delibere regionali 125 e 126 del 2024, è diventato strutturale.Chiediamo i dati reali sulle riammissioni in Pronto Soccorso, clinica per clinica, Asl per Asl, e le misure effettivamente adottate per sanzionare chi supera la soglia del 5% di reinvii. Non basta affidare i pazienti ai privati per dire che il problema è risolto. Se poi tornano in codice rosso, la responsabilità è della Regione. Pretendiamo verità, dati e responsabilità. Il diritto alla cura non si delega e non si monetizza".

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