Sequestrati beni per oltre 9 milioni di euro: i finanzieri di Velletri sulle tracce di una maxi evasione

Un sistema finalizzato ad evadere il fisco mediante l’occultamento di ricavi per circa 4  milioni e mezzo di euro, l’omesso versamento di imposte per oltre 8 milioni di euro e un giro di fatture false nel settore delle consulenze per quasi 9 milioni di eu

A cura di Redazione
11 luglio 2025 08:47
Sequestrati beni per oltre 9 milioni di euro: i finanzieri di Velletri sulle tracce di una maxi evasione -
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I Finanzieri di Velletri, nell’ambito di indagini delegate dalla Procura di Velletri, hanno sottoposto a sequestro beni per un valore di oltre 9 milioni e mezzo di euro nei confronti di un avvocato, di una consulente legale e di ulteriori 14 persone.

L’operazione, ha fatto luce su un sistema finalizzato ad evadere il fisco mediante l’occultamento di ricavi per circa 4  milioni e mezzo di euro, l’omesso versamento di imposte per oltre 8 milioni di euro e un giro di fatture false nel settore delle consulenze per quasi 9 milioni di euro.

Le attività di indagine hanno consentito di rilevare che parte dei proventi illeciti veniva trasferita su conti correnti esteri, mentre un’altra veniva reinvestita nell’acquisto di immobili di pregio, tra i quali un appartamento sito al centro di Roma - nei pressi della Fontana di Trevi – ricompreso tra i beni sottoposti a sequestro.

I due professionisti, nel porre in essere la frode, si sono avvalsi di persone compiacenti su tutto il territorio nazionale, principalmente loro parenti, avvocati o commercialisti, che ricevevano ingenti somme sui propri conti correnti per poi prelevarli in contanti.

Tra le persone coinvolte, anche il direttore della filiale bancaria presso cui venivano poste in essere le movimentazioni finanziarie il quale, in cambio del silenzio, ha ricevuto un compenso di euro 130.000 formalizzato attraverso la stipula di un contratto di compravendita immobiliare, in realtà mai avvenuta.

L’operazione rientra nel più ampio dispositivo a tutela della legalità economico finanziaria predisposto dalla Guardia di Finanza di Roma.

Il procedimento penale è attualmente nella fase delle indagini preliminari e, in attesa di giudizio definitivo, per gli indagati vige la presunzione di innocenza.

I professionisti, nel porre in essere la frode, si sono avvalsi di persone compiacenti su tutto il territorio nazionale, principalmente loro parenti, avvocati o commercialisti, che ricevevano ingenti somme sui propri conti correnti per poi prelevarli in contanti.

Tra le persone coinvolte, anche il direttore della filiale bancaria presso cui venivano poste in essere le movimentazioni finanziarie il quale, in cambio del silenzio, ha ricevuto un compenso di euro 130.000 formalizzato attraverso la stipula di un contratto di compravendita immobiliare, in realtà mai avvenuta.

L’operazione rientra nel più ampio dispositivo a tutela della legalità economico finanziaria predisposto dalla Guardia di Finanza di Roma.

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