Sgombero in Corso Italia, Rifondazione: “deportati lontano dagli occhi dei cittadini di Anzio”.

Sgombero in Corso Italia, ad Anzio. La nota di dissenso di Rifondazione Comunista sulla “soluzione” trovata dal Comune per diversi nuclei familiari, caricati su un pullman e trasferiti a 140 km di dis...

A cura di Redazione
27 giugno 2025 08:45
Sgombero in Corso Italia, Rifondazione: “deportati lontano dagli occhi dei cittadini di Anzio”. -
Condividi

Sgombero in Corso Italia, ad Anzio. La nota di dissenso di Rifondazione Comunista sulla “soluzione” trovata dal Comune per diversi nuclei familiari, caricati su un pullman e trasferiti a 140 km di distanza, a Castelvolturno. “Sono stati ‘deportati’ lontano dagli occhi dei cittadini di Anzio. - critica Rifondazione - A queste famiglie Sindaco e Assessori avevano assicurato che una soluzione in loco si sarebbe certamente trovata. Invece, sono stati caricati senza acqua ne cibo su un pullman e privati delle loro relazioni sociali, dai loro precari mezzi di sostentamento e, in alcuni casi, con un’interruzione delle terapie in corso per patologie importanti”.

La nota integrale di Rifondazione Comunista:

“Ieri, giovedì 26 giugno, nelle prime ore della mattinata diversi nuclei familiari sono stati caricati su un pullman e trasferiti a 140 km di distanza, per 2 ore e 40 minuti di viaggio, nella rinomata sede estiva di Castelvolturno. Quivi alloggiati in stanze prive di qualsiasi confort adeguato al XXI secolo, se si escludono le brande e qualche ventilatore.

Nei giorni precedenti queste famiglie, sono state assicurate dal Sindaco e Assessori competenti, che una soluzione in loco si sarebbe certamente trovata, mantenendo fermi i principi dell’unitarietà familiare, delle relazioni sociali, dei rapporti di lavoro, malpagati e irregolari, ma comunque in essere e in grado di assicurare una pur misera sussistenza.

Invece, sono stati “deportati” lontano dagli occhi della cittadinanza anziate, che rimarrà rincuorata  dal fatto che questo disagio sociale sia stato spostato nel “nuovo centro di detenzione albanese” di meloniana memoria.

Come comunisti abbiamo imparato da questa vicenda, che non siamo isolati, ghettizzati, fuori dalla storia, ma che in realtà viviamo in mezzo ai più poveri tra di noi, mentre stranamente le tante associazioni benevole, populiste di sinistra, legaliste, buoniste, ambientaliste, pacifiste, non erano presenti ne prima ne durante ne mentre si svolgeva nella nostra città un atto di forza verso indifesi economicamente, socialmente, culturalmente e politicamente, ai quali venivano notificate con le modalità che si devono ad un criminale, contemporaneamente l’atto di sequestro e sgombro.

Sono stati caricati senza acqua ne cibo su un pullman che li avrebbe deportati fuori dalle loro relazioni sociali, dai loro precari mezzi di sostentamento, e con una interruzione delle terapie in corso per patologie importanti.

Questi deportati e noi comunisti abbiamo visto all’opera “lo spirito del tempo”: come possono i cittadini credere ancora nella politica e nei politici, se essi dietro un falso spirito di legalità, rimangono indifferenti nei confronti di esiti così disumani?

Eppure la politica se non risponde a queste domande, ma si limita a quegli abbellimenti estetici frivoli e privi di sostanza, che politica è? E’ questa una politica di centro sinistra che vuole rappresentare la discontinuità con le passate amministrazioni di destra?

Non possiamo non ricordare e ringraziare in tutta questa vicenda, il sindacato dell’Unione Inquilini che in questi giorni ha fatto il possibile per una soluzione concordata e umana della questione, scontrandosi contro il muro di gomma dell’Amministrazione. Avrà sempre il nostro appoggio, i nostri mezzi, le nostre forze e le nostre bandiere per difendere i più deboli fra i più deboli”.

Segui Radio Studio 93