Tra i vicoli del centro storico di Sezze si rinnova l’antica tradizione del “Sasso di Capodanno”.

Un rito che viene dal mondo contadino: si dona un sasso della montagna di Sezze come augurio di stabilità e benessere per la famiglia che lo riceve.

A cura di Redazione
31 dicembre 2025 08:51
Tra i vicoli del centro storico di Sezze si rinnova l’antica tradizione del “Sasso di Capodanno”. -
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Tra i vicoli del centro storico di Sezze oggi pomeriggio si rinnova l’antica tradizione del “Sasso di Capodanno. Un rito che viene dal mondo contadino: si dona un sasso della montagna come augurio di stabilità e benessere per la famiglia che lo riceve. Più è grande il sasso, più grande è la prosperità che si augura a chi lo riceve.

Un tempo il sasso veniva custodito tutto l’anno vicino al focolare come segno di protezione per la casa. Questa tradizione è arrivata fino ai giorni nostri grazie al lavoro di recupero iniziato negli anni '80 da Umberto De Angelis (Farza) e Rosolino Trabona con i ragazzi della Ludoteca “Orso Rosso”.

Grazie a loro, oggi i bambini torneranno a indossare i costumi dei nonni tra i vicoli del centro storico, intonando le filastrocche in dialetto di buon augurio ( e non solo).

L’appuntamento è oggi pomeriggio a partire dalle 15.00 presso la Biblioteca Comunale e poi lungo le vie del centro storico.

Le strofe della tradizione:

“Bonì, bonì, bon’anno,

teccot’ì sasso di Capodanno,

damme ’na zippola e dammela bona,

puzzi fa ’na figlia signora!

Si mi dai ’nu bicchierino,

puzzi fa ’nu figlio principino!”

In base al

Si mi dai ’na ciammella, puzzi fa ’na figlia bella bella!

Dammi gli struffolo, dammiglio bono, puzzi fa ’nu figlio signoro!

Si ni mi dai ’na ficora secca, puzzi fa ’na figlia senza ’recchia!

Bonì, bonì, bon’anno, puzzi pussede tant’oro gl’anno!

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