Unicoop, prossimi alla chiusura 4 punti vendita: tra cui quelli di Aprilia, Velletri e Pomezia

Non è iniziato nel migliore dei modi il nuovo anno per i dipendenti deipunti vendita Unicoop Tirreno del Sud del Lazio connotati, a detta dell’impresacooperativa, da andamenti pesantemente diseconomic...

A cura di Redazione
03 gennaio 2019 16:56
Unicoop, prossimi alla chiusura 4 punti vendita: tra cui quelli di Aprilia, Velletri e Pomezia -
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Non è iniziato nel migliore dei modi il nuovo anno per i dipendenti dei
punti vendita Unicoop Tirreno del Sud del Lazio connotati, a detta dell’impresa
cooperativa, da andamenti pesantemente diseconomici. Il tavolo in sede
sindacale tra Fisascat Cisl, Filcams Cgil e Uiltucs e la direzione aziendale
non ha sortito l’effetto auspicato e sarà aggiornato nelle prossime settimane
al ministero dello Sviluppo Economico.

La cooperativa di consumatori del sistema Coop, venuta meno la possibilità di cessione dei negozi che avrebbe consentito di recuperare sette milioni di euro in termini di liquidità, ha formalizzato l’ultima versione del piano di ristrutturazione aziendale che allo stato contemplerebbe la chiusura dal 15 febbraio 2019 dei negozi di Pomezia – via Cavour, Velletri, Frosinone e Aprilia e il ridimensionamento dei negozi di Colleferro, Pomezia-via del Mare e Genzano. I sindacati valutano del tutto insufficiente il piano di gestione dei 135 esuberi derivanti dalle chiusure e dalle riduzioni di superfici destinate alla vendita con il riconoscimento di 5mila euro netti per chi non si opporrà al trasferimento presso i negozi della rete toscana mentre per coloro che, rifiutando il trasferimento e formalizzando le dimissioni, saranno riconosciuti 20mila euro netti previa sottoscrizione di un verbale di conciliazione.

«Abbiamo espresso i nostri dubbi rispetto ad un orientamento aziendale teso
a sottovalutare eccessivamente le implicazioni sociali derivanti da un piano di
gestione della crisi unicamente finalizzato a trasferire sui lavoratori i costi
ed i sacrifici di una soluzione che non dà garanzie neanche da un punto di
vista gestionale all’impresa» ha stigmatizzato il segretario nazionale della
Fisascat Cisl Vincenzo Dell’orefice sottolineando che «nelle precedenti
occasioni in cui sono state condivise delle analoghe forme di ristrutturazione
che prevedevano la cessione o la chiusura dei negozi, sono stati sempre fatti
salvi due aspetti, ossia  la volontarietà del lavoratore in relazione al
trasferimento incentivato, in quanto tale scelta implica necessariamente uno
stravolgimento dei percorsi di vita, e il ricorso ad una procedura di
licenziamento collettivo da concludersi tassativamente con un’intesa sindacale,
che, in luogo dei criteri di legge, preveda quale unico criterio l’accettazione
da parte del lavoratore della risoluzione del rapporto di lavoro».

Per il sindacalista «è urgente e necessaria una verifica rispetto alle
condizioni economico-gestionali dei quattro negozi prossimi alla chiusura al
fine di verificare la praticabilità di strade alternative e utili a ricondurre
progressivamente all’equilibrio il conto economico dei punti vendita che
Unicoop Tirreno vuole dismettere». «Siamo disponibili a proseguire il confronto
sugli altri aspetti della vertenza - ha concluso Dell’Orefice - ma all’interno
di una chiarezza comportamentale e di condotta reciproca».

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