“Urbanistica, permessi a costruire: i 15 anni nel caos della gestione Terra”.

L’interventodi Movap dopo l’approvazione delle linee guida alla variante del Prg.“Il16 Aprile, è andato in scena il Consiglio Comunale per la discussionedell’annosa questione dell’urbanistica aprilian...

A cura di Redazione
23 aprile 2019 15:25
“Urbanistica, permessi a costruire: i 15 anni nel caos della gestione Terra”. -
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L’intervento
di Movap dopo l’approvazione delle linee guida alla variante del Prg.

“Il
16 Aprile, è andato in scena il Consiglio Comunale per la discussione
dell’annosa questione dell’urbanistica apriliana.

Il
Primo Cittadino, esperto in materia in quanto già socio di un’importante
impresa costruttrice locale, ha affermato che il ritardo accumulato nell’ambito
della gestione dell’urbanistica è imputabile all’ex assessore al ramo che si
sarebbe dedicato più a insinuare dissidi tra i membri della scorsa giunta che a
predisporre gli atti amministrativi necessari.

Al
di là delle sue futili argomentazioni, MovAp ricorda che il Sindaco Antonio
Terra è il dominus incontrastato dell’urbanistica apriliana da oramai quasi due
decenni. Nominato assessore all’urbanistica nel lontano 2002 nella giunta di
destra targata Fazzone, ha ricoperto l’incarico fino al 2005, curando l’attuazione
della lottizzazione “Callegaro” e impostando la variante di recupero dei nuclei
abusivi.

Nominato
di nuovo assessore nel 2009, ha portato a termine le lottizzazioni “Aprilia
Nord”, “Ex-Brilli”, “Toscanini – Località Gallo d’Oro” e, infine, l’importante
lottizzazione “Poron”, giungendo dunque fino ai giorni nostri.

Ben
quindici anni di governo senza opposizione i cui risultati sono sotto gli occhi
di tutti: una città senza un disegno complessivo e futuribile, un consumo
indiscriminato del suolo accompagnato dal disinvolto utilizzo dello strumento
degli oneri a scomputo, che ha lasciato il territorio senza le necessarie opere
di urbanizzazione primaria e secondaria (fogne, strade, illuminazione pubblica,
ecc.).

In
tutto ciò, si assiste al disincanto del Sindaco Antonio Terra nel addebitare ad
altri colpe solo sue.

Il
fallimento più evidente del ciclo di Antonio Terra sta proprio nell’osservare
la sua creatura deforme, ovvero quell’ambito urbanistico da lui tanto amato e
“curato”, a cui però ha mancato di riservare la sua vocazione più autentica e,
cioè, la salvaguardia dell’interesse pubblico, garantendo invece a sé stesso e
ai suoi sodali di turno tutti gli “elementi di soddisfazione”.

Alla
fine, non essere né di destra né di sinistra è stato il pre-requisito politico
di una commistione e di una confusione tra il servizio pubblico e prebende
elettorali, che lo rendono uomo buono per ogni stagione, in campo politico così
come in campo urbanistico.

Antonio
Terra, cemento indiscriminato. Tutto il resto è silenzio”.

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