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Usura ad Anzio e Nettuno, Marras e Levantini: “Le vittime denuncino, confidiamo nel lavoro degli inquirenti”

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Usura ed estorsioni ad Anzio, Nettuno ed Ardea. Reti di Giustizia e l’associazione Coordinamento Antimafia di Anzio e Nettuno intervengono.

“Gli arresti di martedì mattina da parte dell’Arma dei Carabinieri di Anzio e della Guardia di Finanza di Pomezia  – dicono Edoardo Levantini e Fabrizio Marras – nei confronti dei fratelli Vincenzo, Leonardo e Gerardo Guiderdone hanno portato alla luce una rete di usura ed estorsione che aveva imbrigliato nelle sue maglie molti fra imprenditori locali, piccoli commercianti, professionisti e addirittura commessi, sul litorale compreso fra Pomezia e Nettuno. La famiglia Guiderdone in passato era già emersa nel corso delle indagini della DDA di Roma che la definìcome: “contigua alla famiglia Mascali e ad ambienti ‘ndranghetisti”.

Lanciamo un accorato appello alle vittime di estorsioni e di usura affinché denuncino alle forze dell’ordine e alla procura distrettuale antimafia di Roma;ilRos, il Gico delle fiamme gialle,  la squadra mobile della questura di Roma e il gruppo dei carabinieri di Frascati rappresentano delle strutture investigative di prim’ordine che, negli anni, hanno inflitto colpi importanti alle mafie.

Auspichiamo che i carabinieri e la procura di Velletri riescano a fare il più velocemente possibile chiarezza su questa vicenda e ci auguriamo che se ci dovesse essere la possibilità di costituirsi parte civile in un futuro processo i comuni interessati decidano di farlo senza tentennamenti, sarebbe un chiaro messaggio di presenza dello Stato e delle istituzioni locali per tutta la società, ma soprattutto per chi quotidianamente vede la sua vita distrutta da estorsione e usura”.

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