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Incontri ravvicinati con il lupo. Il Vademecum dell’Ente Parco Nazionale del Circeo.

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Come comportarsi in caso di un incontro “ravvicinato” con i lupi. L’Ente Parco Nazionale del Circeo ha stilato un vademecum in considerazione che da circa due anni è stata segnalata la presenza di esemplari che potrebbero incontrarsi soprattutto durante una passeggiata nell’area protetta. Quindi, oltre a sottolineare che i lupi sono diffidenti e, se possono, si tengono a distanza di sicurezza, l’Ente Parco accomanda un comportamento di rispetto e di buonsenso come ad esempio di non disturbare se sono presenti dei cuccioli oppure se il lupo sta mangiando.

COSA FARE (E NON FARE) SE INCONTRI UN LUPO

Normalmente il lupo si allontana prima di essere avvistato grazie ai sui ottimi olfatto e udito. Nel caso di un incontro ravvicinato è raccomandato un comportamento di rispetto e di buonsenso:

  • Basterà parlare a voce alta ed eventualmente agitare le braccia per allontanare l’animale. Una volta che il lupo si è allontanato, evitare di seguirlo o di interferire con il suo comportamento.
  • Non disturbare il lupo se sono presenti dei cuccioli oppure se sta mangiando. Sono rari i casi in cui il lupo mostra confidenza avvicinandosi spontaneamente: questo avvenimento anomalo deve essere segnalato agli Enti di gestione delle Aree naturali protette, Province o Carabinieri Forestali competenti per territorio.
  • In tutti i casi in cui si osserva in lontananza la presenza di uno o più lupi, è consigliato restare in silenzio o osservare senza interferire.

Inoltre, se si è proprietari di un cane è importante sottolineare che è vietato lasciarlo vagare senza guinzaglio, ai sensi della normativa vigente (in particolare dell’ordinanza 3 marzo 2009 del Ministero del Lavoro, Salute, Politiche Sociali). Infatti, i cani lasciati liberi sono un pericolo per la fauna selvatica e domestica, e sono essi stessi in pericolo: i lupi, infatti, potrebbero identificarli come rivali, ferirli o addirittura ucciderli.

Se i cani sono al guinzaglio è improbabile che il lupo si avvicini. Situazioni eccezionali di avvicinamento possono però verificarsi quando il lupo mostra un particolare interesse verso il cane (per esempio se si tratta di una femmina in calore). In questo caso sono validi i consigli dati in precedenza per fare allontanare il lupo, evitando di interporsi tra i due animali.

Il lupo è una specie protetta dalla normativa nazionale e dell’Unione Europea, quindi non può essere cacciato né ucciso. In casi eccezionali, la normativa vigente consente di derogare a questo stato di protezione ma esclusivamente nel caso di animali considerati “problematici”. Fino ad oggi, in Italia, non sono mai stati rilasciati provvedimenti di deroga.

I lupi non considerano gli esseri umani come prede e non attaccano: sono diffidenti e, se possono, si tengono a distanza di sicurezza. In Italia, dove si registra la presenza di lupi anche nelle zone più antropizzate, gli avvistamenti restano poco frequenti e non sono mai stati documentati incidenti con persone negli ultimi settant’anni. Come per tutti gli animali selvatici, non bisogna avvicinarsi o lasciare a disposizione del cibo. Nella maggior parte dei casi il lupo si allontana spontaneamente.

Una volta che un branco si stabilisce in un areale costituisce un nucleo formato da genitori e cuccioli. In media il branco è formato da 5-6 individui che occupano e difendono un vasto territorio, circa 200 kmq. A livello locale attualmente l’Ente Parco ha accertato la presenza di un solo branco e il numero di individui è stabile. I cuccioli nascono in primavera e all’età di un anno lasciano il luogo d’origine alla ricerca di nuovi territori. Il branco difende il proprio territorio allontanando o uccidendo i lupi di altri branchi che tentano di introdurvisi.

I lupi cercano di evitare i contatti con l’uomo ma, a volte, può capitare. Gli avvicinamenti alle aree antropizzate sono più frequenti di notte. Con la formazione di nuovi branchi, il numero di avvistamenti tende ad aumentare perché le occasioni di attraversare strade e ambienti urbanizzati sono più elevate. L’espansione del lupo in Italia, negli ultimi quarant’anni, è stata frutto esclusivamente di dinamiche naturali della specie; in Europa, infatti, nessun lupo è stato mai catturato per essere poi trasferito e liberato a scopo di ripopolamento.

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