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Aprilia – Il femminicidio raccontato da Rossana Gabrieli. Sabato e domenica incontri con l’autrice

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Femminicidio: storie di Vittime ed Assassini. Rossana Gabrieli, la psicologa e scrittrice di Aprilia, attualmente dirigente scolastica a Torino, in questi giorni ha fatto ritorno in città per presentare il suo libro. “Non passa quasi giorno in cui giornali e media non ci informino di un ennesimo femminicidio. Ex fidanzati ed ex mariti traditi o respinti aggrediscono e uccidono donne che li hanno estromessi dalle loro vite. Si cerca di capire le ragioni di quanto avviene parlando di “raptus”. La Gabrieli sarà alla Sede del Quartiere Grattacielo questo sabato 26 novembre alle 17 e alla Sede dell’ANPI, in via Carroceto (fronte Liceo Meucci),  domenica 27, sempre alle 17.

L’iniziativa, organizzata dall’Anpi “Vittorio Arrigoni”, è stata condivisa dal Comitato di Quartiere “Grattacielo” e dal suo nuovo Presidente Giacomo Carollo come prima esperienza di collaborazione con le Associazioni del territorio per offrire ai cittadini, in maniera diffusa,  partecipata e spontanea, un servizio anche culturale, momenti di riflessione, con persone che ci possono aiutare a capire, su fenomeni persistenti nella nostra società, per cui ci sentiamo coinvolti e che avvertiamo come questioni molto importanti: Democrazia, Diritti della persona, Uguaglianza.

La giornata internazionale contro la violenza sulle donne del 25 Novembre   non interessa solo le donne che sono le vittime, interessa anche gli uomini, interessa il livello di civiltà di un paese come il nostro che pensa di ritenersi avanzato sul tema della Libertà delle persone. Anche perché ha una Costituzione che, anche sul tema dei diritti individuali, è la più bella e la più chiara di tutteed è lì che aspetta di essere valorizzata e realizzata.Una vittima ogni tre giorni. Ogni tre giorni una donna viene uccisa in Italia: dall’inizio del 2022 è già capitato 77 volte.Perché succede questo? Quali sono le cause?

Noi pensiamo che deve essere promosso ad ogni livello, e a partire dalle scuole, il rispetto dei diritti umani, la dignità delle persone, il riconoscimento di ogni orientamento sessuale e identità di genere respingendo al contempo e con determinazione ogni forma di incitamento all’odio e alla discriminazione soprattutto quando queste invadono i socialmedia.

Educare alla parità di generele nuove generazioni è però anche compito delle Istituzioni locali che possono fare molto, per esempio favorendo le intitolazioni di piazze, strade e luoghi pubbliciper ricordare le moltissime donne che hanno contribuito alla storia italiana e si sono distinte in tutti i campi del sapere. Perché è semplicemente una questione di democrazia.

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