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App di incontri usate per adescare, rapinare ed estorcere denaro alle vittime. I Carabinieri di Castel Gandolfo arrestano 3 uomini.

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Contattavano giovani uomini attraverso un’applicazione social di incontri, per poi farli salire in auto e rapinarli dei loro effetti personali. In alcuni casi li costringevano a prelevare denaro dagli sportelli bancomat o a reperire in casa oggetti di valore da consegnare. Acquisite le prime denunce all’inizio del mese di marzo, i Carabinieri della Compagnia di Castel Gandolfo hanno dato esecuzione ad un provvedimento di fermo, emesso dal Pm, nei confronti di tre ragazzi appena ventenni di Perugia, gravemente indiziati dei reati di rapina ed estorsione. Per tutti e tre è stata disposta la misura cautelare degli arresti domiciliari.

“Le indagini condotte dai Carabinieri di Castel Gandolfo, e coordinate dalla Procura di Velletri, si sono sviluppate attraverso l’escussione delle persone informate sui fatti, l’analisi di innumerevoli sistemi di videosorveglianza ed il tracciamento delle persone fermate.

Le vittime – spiega la nota dei Carabinieri – hanno denunciato che, dopo essere state adescate attraverso un’applicazione di incontri, venivano fatte salire a bordo di una macchina e condotte in luoghi appartati. Qui, dal sedile posteriore e dal bagagliaio, comparivano altri due uomini che bloccavano le vittime, le derubavano di quanto in possesso, per poi abbandonarle per strada e darsi alla fuga. In un’occasione un uomo è stato accompagnato presso uno sportello ATM e costretto a prelevare del denaro da consegnare ai malviventi, in un altro caso, invece, un uomo è stato riaccompagnato a casa per prendere, sotto minaccia, alcuni oggetti di valore.

Il solido quadro indiziario acquisito dai Carabinieri ha permesso alla Procura di Velletri di emettere il fermo nei confronti dei tre indiziati, ritenuti particolarmente pericolosi per le circostanze e le modalità delle azioni subite dalle vittime, compiute di notte, in gruppo, in luoghi appartati e nei confronti di vittime vulnerabili. I tre sono stati fermati a Perugia con il supporto dei Carabinieri locali.

Nel corso dell’udienza di fronte al Gip del Tribunale di Perugia, i tre uomini hanno ammesso le loro responsabilità ed è stata emessa un’ordinanza che dispone per loro la misura cautelare degli arresti domiciliari.

Nel prosieguo delle investigazioni i Carabinieri potranno avvalersi anche della collaborazione di personale specializzato della Sezione Atti Persecutori del Raggruppamento Investigazioni Scientifiche Carabinieri di Roma, per ascoltare le vittime e fornire loro la necessaria assistenza.

Ora si continua ad indagare, infatti, per verificare ulteriori responsabilità per eventuali altri analoghi episodi.

Il procedimento è ora nella fase delle indagini preliminari: gli indagati sono da considerarsi non colpevoli sino a condanna definitiva”.

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