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Approfondimento sul bilancio ad Anzio con Del Giaccio e Brugnola

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Il bilancio del Comune spiegato in maniera semplice e chiaro mette in luce molti problemi e molte cose curiose come la pressione tributaria del Comune di Anzio che è al 72% contro una media nazionale del 54% oppure i soli 39.917 euro destinati al turismo che, in una città che dovrebbe vivere proprio di questo, appare quantomeno strano. “Avrebbero potuto fare almeno 40 mila euro, così giusto per fare conto pari, anzi no perché forse è una scelta precisa visto che sotto i 40.000 euro gli affidamenti sono diretti – commenta sarcastico Giovanni Del Giaccio, candidato a sindaco di Anzio con la lista “Un’altra città” e appoggiato dalla lista “PD Del Giaccio Sindaco”, a margine dell’incontro con Franco Brugnola, manager pubblico che ha analizzato insieme ai candidati e ai cittadini il funzionamento del bilancio pubblico del Comune di Anzio – riguardo le entrate 912 mila euro dai parcheggi, viste le dimensioni della città sono pochi mentre un milione dalle mense forse è un po’ tanto e avrebbero potuto far pagare di meno le famiglie”. Franco Brugnola, manager di grande esperienza nel mondo della gestione pubblica, ha appassionato i cittadini presenti spiegando le pieghe del bilancio del Comune di Anzio, fornendo una chiave di lettura molto interessante e anche critica. “La trasparenza non esiste, sul sito del Comune di Anzio è difficile reperire i dati ma l’amministrazione uscente dovrà anche spiegare il presunto consuntivo del bilancio di previsione perché se nessuno si prende la responsabilità di quelle cifre vuol dire che il bilancio è basato su sabbie mobili – spiega Brugnola – Un’altra cosa molto particolare è che per la cultura Anzio spende appena 16 euro a cittadino mentre per l’ambiente l’attuale amministrazione probabilmente ha un record a livello nazionale visto che il peso è di 303 euro procapite contro una media nazionale di 218,3 euro. L’indice di tempestività dei pagamenti? La norma europea stabilisce il limite dei 30 giorni per il pagamento dei fornitori mentre l’amministrazione uscente dichiara 91 giorni”. Poi l’attenzione si sposta sulle altre problematiche. “Sulla Capo D’Anzio c’è un accertamento della Corte dei Conti sulla fideiussione del comune, riguardo i debiti fuori bilancio poi è evidente che non possono essere la norma ma dovrebbero essere un evento eccezionale e siamo ancora in attesa della famosa relazione di fine mandato – aggiunge Del Giaccio che poi punta l’attenzione su altre magagne – c’è un aumento della pressione tributaria rilevato dal 2015 al 2018 e sarebbe bello se il sindaco uscente ci possa dare una spiegazione: arrivano zero euro dalle sponsorizzazioni e zero euro dal 5 per mille, inoltre se riuscissimo a far entrare soldi dall’Europa si potrebbe abbassare la pressione tributaria: ovviamente se non si presentano i progetti è impossibile ricevere soldi dall’Unione Europea. Infine un grande problema: sull’ambiente spendiamo il 32% rispetto al 22% della media nazionale e ci sarà molto da scavare in questo contesto dei rifiuti”. Inoltre, per chiudere, il Comune di Anzio non ha presentato il piano della sicurezza ma spende quasi 13 milioni per i rifiuti e 20 mila euro per il soccorso civile, calcolando che tutto è stato mangiato dalla voce “rifiuti” per i servizi sociali resta ben poco, per non parlare di trasporti, manutenzione, viabilità e illuminazione stradale. Infine la voce beni e servizi: ad Anzio tocca il 55% mentre a livello nazionale è al 32% ed è un costo lievitato per un motivo o per l’altro.

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