Aprilia, scatta il sequestro dell’impianto di compostaggio ex Kyklos, oggi Acea. Blitz dei Carabinieri, Forestali e Polizia.
Aprilia, scatta il sequestro dell’impianto di compostaggio ex Kyklos, oggi Acea. Questa mattina il blitz dei Carabinieri, assieme ai colleghi Forestali, del Nipaf e della Polizia. Da lungo tempo lo st...
Aprilia, scatta il sequestro dell’impianto di compostaggio ex Kyklos, oggi Acea. Questa mattina il blitz dei Carabinieri, assieme ai colleghi Forestali, del Nipaf e della Polizia. Da lungo tempo lo stabilimento, che si trova in località Le Ferriere, al confine con il Comune di Nettuno, è al centro di proteste da parte dei residenti e sotto la lente delle forze dell’ordine, per le esalazioni derivanti dalla lavorazione del compostaggio, avvertite a chilometri di distanza, e per le accuse di inquinamento ambientale e smaltimento illecito di rifiuti.
All’operazione scattata questa mattina, ha presenziato anche la procuratrice aggiunta di Latina, la dottoressa Luigia Spinelli. Il provvedimento di sequestro dell’intero impianto è stato disposto dal gip Paolo Romano, su richiesta dei sostituti procuratori Giuseppe Miliano e Giuseppe Bontempo.
La nota dei Carabinieri:
"Nella mattinata odierna militari del NIPAAF del Gruppo Carabinieri Forestale di Latina, coadiuvati, in fase di esecuzione, dal Nucleo CC Forestale di Cisterna, hanno dato esecuzione al Decreto di sequestro preventivo emesso dal Tribunale di Latina – Sezione G.I.P., con il quale veniva accolta la richiesta formulata dalla Procura della Repubblica, inerente all’intero insediamento industriale sito in località "Cossira" nel Comune di Aprilia, preposto al trattamento e recupero di rifiuti speciali non pericolosi (rifiuti organici e/o umido), finalizzata sia alla produzione di “compost” che di biogas.
Le attività d’indagine hanno portato al deferimento dell’Amm.re delegato dell’azienda e del responsabile di direttore della sede operativa di Aprilia per aver provocato, nei casi non consentiti dalla legge e comunque oltre i limiti di tollerabilità, esalazioni aeriformi maleodoranti atte a molestare gli abitanti delle zone limitrofe omettendo di porre in essere sistemi efficaci contro l’abbattimento di tali miasmi nauseabondi.
Sono stati inoltre deferiti per aver effettuato uno scarico sul suolo non autorizzato di reflui industriali che invadevano anche terreni agricoli confinanti di proprietà di terzi e per non aver osservato la corretta gestione dei rifiuti pericolosi originati dal processo produttivo, immettendoli nella condotta sotterranea riservata al solo recupero e convogliamento delle acque meteoriche tramite i pluviali con lo scopo di smaltirli illecitamente, nel terreno circostante tramite dispersione.
Contestualmente all’esecuzione del Decreto di sequestro preventivo, al fine di non interrompere la gestione dell’impianto, impedendone la chiusura, è stato immesso nel possesso un Amministratore Giudiziario, iscritto alla Sezione Esperti in Gestione Aziendale, nominato dal Tribunale, che permetterà il mantenimento dell’attività dell’insediamento industriale.
Si rappresenta che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e per gli indagati vale il principio di non colpevolezza sino alla sentenza definitiva, ai sensi dell’art. 27 della costituzione".