Era nel porto turistico di Nettuno uno dei 5 catamarani sequestrati dalla Finanza ad broker del diporto nautico.

Era ormeggiata nel porto turistico di Nettuno una delle 5 imbarcazioni sequestrate dalla Sezione Operativa Navale di Gaeta della Guardia di Finanza, del valore complessivo di 2 milioni di euro, e rico...

A cura di Redazione
07 febbraio 2025 13:09
Era nel porto turistico di Nettuno uno dei 5 catamarani sequestrati dalla Finanza ad broker del diporto nautico. -
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Era ormeggiata nel porto turistico di Nettuno una delle 5 imbarcazioni sequestrate dalla Sezione Operativa Navale di Gaeta della Guardia di Finanza, del valore complessivo di 2 milioni di euro, e riconducibili ad un broker del diporto nautico accusato di esercizio abusivo della professione. Il decreto di sequestro ha riguardato cinque catamarani ormeggiati, oltre che a Nettuno, anche nei porti turistici di Roma Civitavecchia e a San Vincenzo, in provincia di Livorno. Le società proprietarie delle imbarcazioni sequestrate, che avevano sede anche all’estero, pare svolgessero attività di locazione senza le necessarie autorizzazioni.

“I militari, al termine di una complessa attività d’indagine svolta sotto il coordinamento della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma, hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro finalizzato a sottoporre alla misura cautelare reale di cinque imbarcazioni, del tipo catamarano, del valore complessivo pari ad 2.000.000 di euro, ormeggiate nei porti turistici di Nettuno (RM), Roma (RM) e San Vincenzo (LI).

L’attività trae origine da mirati controlli di polizia in mare svolti dalle unità navali del Reparto Pontino, a seguito dei quali, è stato possibile accertare l’esercizio abusivo della professione (ex art. 348 c.p.).

In particolare, dai successivi accertamenti esperiti dalle Fiamme Gialle emergeva la totale assenza dei titoli abilitativi finalizzati ad esercitare l’attività di cd. “mediatore del diporto”, specifica figura professionale disciplinata dal D.lgs. 171/2005.

La distinta e complessa attività di Polizia Giudiziaria, sviluppatasi anche mediante l’effettuazione di riscontri con le banche dati in uso al Corpo, hanno consentito di ricostruire ingenti proventi derivanti dall’attività illecita.

Le risultanze raccolte dai militari hanno pertanto consentito al P.M. di emettere la misura cautelare patrimoniale. Nel contempo, dalla disamina di tutta la documentazione acquisita in sede di perquisizione, è emerso inoltre come le società proprietarie delle imbarcazioni sottoposte a sequestro, aventi sede anche all’estero, svolgessero l’attività commerciale di locazione in assenza delle autorizzazioni necessarie, motivo per il quale si è proceduto, tra l’altro, a notificare verbali amministrativi per violazioni al Codice della Nautica da Diporto per sanzioni complessive nel valore minimo pari ad 286.416 euro.

L’attività descritta dimostra ancora una volta la versatilità della “polizia del mare”, presidio di legalità per l’economia legale del Paese. Il presente comunicato è redatto nel rispetto degli indagati (da ritenersi presunti innocenti fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile) ed al fine di garantire il diritto costituzionalmente garantito”.

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