Gli studenti del liceo Picasso di Pomezia occupano l’istituto. "Gravi condizioni strutturali a scuola e solidarietà a Gaza".
Gravi condizioni strutturali a scuola e solidarietà a Gaza: gli studenti del liceo “Picasso” di Pomezia questa mattina hanno occupato l’istituto. L’azione di protesta è stata messa in atto dagli stude...
Gravi condizioni strutturali a scuola e solidarietà a Gaza: gli studenti del liceo “Picasso” di Pomezia questa mattina hanno occupato l’istituto. L’azione di protesta è stata messa in atto dagli studenti della sigla Osa, Opposizione Studentesca d'Alternativa. “Questa scelta - hanno detto - nasce dall’urgenza di denunciare la grave condizione strutturale dell’edificio scolastico, che da troppo tempo versa in uno stato di degrado e insicurezza. La nostra occupazione - ha tenuto a precisare - è anche un atto di solidarietà internazionale: sosteniamo la Sumud Flotilla”.
“Oggi noi studenti del Liceo Pablo Picasso abbiamo deciso di occupare l’istituto. Dopo anni di proteste e di lotta all’interno della nostra scuola, e dopo anni di false promesse da parte di tutte le istituzioni comunali, provinciali e scolastiche abbiamo visto che nulla è cambiato. I soldi continuano a essere spesi per le armi, ma non per la scuola e intanto Valditara ci dice che il problema sono i telefoni, quando noi sappiamo benissimo che è proprio questa Scuola-Gabbia.
L’occupazione si inserisce nella scia dello sciopero generale studentesco del 22 settembre e si collega alle numerose occupazioni e mobilitazioni che stanno attraversando le scuole in tutta Italia.
Come studenti rivendichiamo un cambiamento reale nel sistema scolastico e una presa di responsabilità da parte delle istituzioni.
Inoltre, la nostra occupazione è anche un atto di solidarietà internazionale: sosteniamo la Sumud Flotilla, la carovana per la libertà e la giustizia che si oppone all’oppressione e alla violazione dei diritti umani dello stato terrorista di Israele. Crediamo che l’istruzione debba formare cittadine e cittadini consapevoli, capaci di prendere posizione di fronte alle ingiustizie, ovunque esse avvengano”.