In trasferta da Napoli per truffare anziani a Roma e Latina. 18 gli episodi accertati.

In trasferta da Napoli per truffare anziani a Roma ed anche nella provincia di Latina. Scattano due ordinanze di custodia cautelare in carcere a carico di due campani di 32 e 41 anni. Sono gravemente...

A cura di Redazione
24 luglio 2025 08:59
In trasferta da Napoli per truffare anziani a Roma e Latina. 18 gli episodi accertati. -
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In trasferta da Napoli per truffare anziani a Roma ed anche nella provincia di Latina. Scattano due ordinanze di custodia cautelare in carcere a carico di due campani di 32 e 41 anni. Sono gravemente indiziati dei reati di truffa ed estorsione in danno di anziani, per un totale di 18 episodi accertati, commessi a Roma tra dicembre 2022 e febbraio 2023. I due uomini, attualmente, risultano già colpiti da provvedimento cautelare, perché indiziati di aver commesso, nel 2023, una serie di truffe anche in provincia di Latina. I due entravano in azione con le collaudate tecniche del finto nipote, del “finto avvocato o fingendosi rappresentanti delle forze dell’ordine. Le vittime, tutte persone anziane tra gli 80 ed i 93 anni. L’indagine ha consentito di ricostruire e documentare un volume d’affari stimato in 400mila euro circa.

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Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Roma e avviate nel mese di dicembre 2022 (a seguito della denuncia di una delle vittime) e concluse nel mese di ottobre 2023, attraverso l’acquisizione dei dati di traffico telefonico e telematico, accertamenti bancari, l’acquisizione ed analisi delle immagini dei sistemi di videosorveglianza, (in prossimità delle abitazioni delle vittime che degli istituti di credito ove venivano effettuati i prelievi), hanno consentito di raccogliere gravi elementi indiziari relativi al coinvolgimento e al ruolo specifico degli indagati negli episodi delittuosi contestati.

In particolare, attraverso un collaudato modus operandi, gli indagati, utilizzando vari espedienti tra cui quello del “finto nipote in difficoltà economiche per pagamenti insoluti o a seguito di incidente stradale”, del “finto avvocato o rappresentante delle forze dell’ordine”, carpivano la fiducia e disponibilità delle vittime, tutte persone anziane di età compresa tra gli 80 e i 93 anni e spesso con patologie e in condizioni fisiche che ne limitavano la capacità di reagire e respingere le richieste dei truffatori, si introducevano in casa, facendosi consegnare denaro, gioielli, bancomat poi indebitamente utilizzati. In alcuni casi gli indagati dopo essersi impossessati della carta bancomat e del relativo pin hanno anche prelevato direttamente le somme di denaro dai conti correnti delle vittime per un totale di 4mila euro circa.

L’indagine ha consentito di ricostruire e documentare un volume d’affari stimato in 400mila euro circa.

Si precisa che, considerato lo stato del procedimento, indagini preliminari, gli indagati devono intendersi innocenti fino ad eventuale accertamento di colpevolezza con sentenza definitiva.

Nell’ambito della medesima azione di contrasto al fenomeno delle truffe in danno di anziani, i Carabinieri della Stazione di Roma Porta Portese in collaborazione in fase esecutiva con quelli della Stazione di Napoli Quartieri Spagnoli hanno anche rintracciato ed arrestato un altro uomo, 40 enne, sempre di Napoli, già da qualche mese destinatario del provvedimento cautelare ed irreperibile da maggio, gravemente indiziato dei reati di truffa aggravata ed estorsione in danno di persone anziane, per un totale di sette episodi delittuosi, avvenuti a Roma e in provincia di Udine e Pordenone, tra marzo e maggio del 2024.

Le indagini dei Carabinieri della Stazione di Roma Porta Portese, avviate alla fine di marzo del 2024 (a seguito della denuncia di una delle vittime) e sviluppatesi attraverso l’acquisizione dei dati di traffico telefonico e telematico, l’acquisizione e l’analisi delle immagini dei sistemi di videosorveglianza e l’analisi ed interpolazione delle descrizioni e dati forniti dalle vittime in sede di denuncia, hanno consentito di raccogliere gravi elementi indiziari relativi al coinvolgimento e al ruolo specifico dell’indagato negli episodi delittuosi contestati per un valore dei beni asportati che ammonterebbe a circa 300 mila euro.

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