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Olive minacciate dagli storni: il sindaco di Rocca Massima chiede l’intervento della Regione.

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La preziosa Oliva Itrana di Gaeta, da poco eletta Dop, messa a rischio dalla burocrazia. A lanciare l’allarme è il sindaco di Rocca Massima, Angelo Tomei che, come ogni anno e come ogni territorio in cui si coltiva il gustoso frutto, in questo periodo deve fare i conti con gli attacchi di famelici storni. “Nell’ambito del processo di riordino delle Province, le competenze in ambito venatorio sono state trasferite alla Regione – spiega Tomei – che a tutt’oggi, a quanto risulta, non ha emesso disposizioni in merito”. Il sindaco chiede, quindi, all’Ente di via Pisana di provvedere all’emissione di un piano di controllo degli storni.

Infatti l’oliva Itrana di Gaeta, diversamente dalle altre, raggiunge la maturazione intorno alla metà di febbraio nei paesi montani e collinari come appunto Rocca Massima, Cori, Maenza e aree contigue. Una caratteristica nota ai coltivatori e anche agli uffici agricoli e venatori della Provincia di Latina.

Ma quest’anno la situazione è decisamente più complicata. Infatti, nell’ambito del processo di riordino delle Province, le competenze in ambito venatorio sono state trasferite alla Regione che a tutt’oggi, a quanto risulta, non ha emesso disposizioni in merito.

Tomei, quindi, ha inviato una richiesta alla Regione Lazio affinché gli uffici competenti provvedano all’emissione di un piano di controllo degli storni.

“L’atteso riconoscimento della denominazione DOP alle nostre Olive Itrane di Gaeta è finalmente giunto dando prospettive di impulso all’economia agricola locale. Ma il frutto va tutelato mentre il mancato o comunque il tardivo piano di controllo degli storni rischia di compromettere la stagione di raccolta. Per questo chiedo di colmare quanto prima il vuoto creatosi con il passaggio di competenze in tema agricolo – venatorio dalla Provincia alla Regione e di integrare i sistemi di dissuasione e allontanamento anche con gli abbattimenti degli storni, senza l’uso di richiami, fino alla tarda primavera nelle zone in cui si praticano le coltivazioni con frutto pendente o in maturazione”.

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