Omicidio del 23enne Amine Gara a Rovigo, catturato ad Aprilia uno dei cinque arrestati.
Omicidio del 23enne Amine Gara a Rovigo, catturato ad Aprilia, dagli agenti della Squadra Mobile di Latina, uno dei cinque arrestati. Si tratta di un giovane pakistano, gravemente indiziato di omicidi...
Omicidio del 23enne Amine Gara a Rovigo, catturato ad Aprilia, dagli agenti della Squadra Mobile di Latina, uno dei cinque arrestati. Si tratta di un giovane pakistano, gravemente indiziato di omicidio aggravato dalla premeditazione e di tentato omicidio. I fatti sono accaduti lo scorso sabato 19 luglio nel centro cittadino di Rovigo nei giardini delle Due Torri, vicino a Piazza Matteotti, ed hanno portato alla morte di Amine Gara, un giovane cittadino tunisino, e al ferimento di un suo connazionale. I decreti di fermo sono stati emessi dal Procuratore di Rovigo, Manuela Fasolato. Le indagini, invece - alle quali hanno collaborato gli agenti della Questura di Latina - sono state condotte dalla Squadra Mobile della Questura di Rovigo. Sarebbe stato proprio il giovane pakistano arrestato ad Aprilia ad aver cagionato la morte alla vittima, colpendolo con il collo di una bottiglia infranta.
“A seguito di serrate e minuziose indagini svolte dalla Squadra Mobile della Questura di Rovigo, delegata e coordinata dalla Procura di Rovigo, lo scorso mercoledì è stato disposto un decreto di fermo, disponendo la conduzione in carcere per pericolo di fuga nei confronti di 5 soggetti gravemente indiziati, in ipotesi accusatoria, di delitti in relazione ai fatti accaduti nella serata di sabato 19 luglio.
Nello specifico, H.A., indagato per delitto di omicidio aggravato dalla premeditazione e per rissa, è stato fermato a Aprilia (LT); T.M.Q., R.T.U, A.A., R.S. indagati per il delitto di omicidio aggravato dalla premeditazione in concorso anomalo ex art. 116, 575, 577 comma 1 n 3) c.p. e per rissa ex 588 c.p, sono stati fermati rispettivamente il primo ed il secondo a Rovigo, il terzo ed il quarto a Torino di Sangro (CH).
T.M.Q, H.A e A.A. sono indagati anche per tentato omicidio in concorso ex art. 110, 56,575 c.p. e R.S. e R.T.U. per tentato omicidio in concorso anomalo ex art. 116,56,575 c.p.
In particolare i 5 fermati sono indagati per aver partecipato a Rovigo il 19/7/25 ad una rissa tra soggetti di nazionalità pakistana e altri di nazionalità tunisina e altra nazionalità, anche originata da una precedente aggressione del 17.07.2025 di G. A. e di altri soggetti di nazionalità tunisina e marocchina nei confronti di T. M. Q. , nel corso della quale G. A. colpiva con una bottiglia di vetro T. M. Q. che riportava lesioni personali giudicate guaribili in 10 giorni.
La rissa del 19/7/25 è contestata con l’aggravante che, nella rissa, G.A. rimaneva ucciso e F.M. riportava lesioni; H.A. è indagato in ipotesi accusatoria del delitto p.p. dall’articolo 575, 577, comma 1, n. 3) c.p. in Rovigo il 19/7/25 perché nel corso della rissa cagionava la morte di G. A. colpendolo con il collo di una bottiglia infranta, cagionando lui “uno shock emorragico in ferita da arma bianca penetrante con lesione epatica e toracica dx” da cui derivava il decesso, con l’aggravante della premeditazione;
M.Q., H. A. e A. A. sono indagati in ipotesi accusatoria del delitto p. e p. dall’articolo 110, 56, 575 c.p. in Rovigo il 19/7/25 perché concorrevano a compiere atti idonei diretti in modo non equivoco a cagionare la morte di F. M. nel corso della rissa, dapprima, T. M. Q. e H. A. colpivano F. M., con più colpi, un frammento di bottiglia di vetro, al fianco destro; poi, A. A. sferrava un ulteriore colpo a F. M., nella parte superiore del corpo; non riuscendo a cagionare la morte di F. M. per circostanze non dipendenti dalla loro volontà (e, in particolare, grazie al pronto intervento dei sanitari) ma cagionando lesioni personali gravi consistenti in una “una ferita lacera penetrante addominale”, con prognosi riservata, da cui – anche in considerazione della sede corporea attinta e del mezzo utilizzato – derivava il pericolo di vita;
i soggetti indagati per la rissa, cui non è direttamente contestato l’omicidio e il tentato omicidio, sono indagati per concorso anomalo di cui all’art.116 c.p. nei fatti reato di omicidio e tentato omicidio, per aver partecipato ad una rissa caratterizzata, sin dal suo inizio, da reciproci intenti lesivi, anche in considerazione del fatto che l’aggressione è stata organizzata anche quale reazione all’aggressione subita il 17.07.2025 da T. M. Q da parte di G.A., altresì del fatto che i partecipanti alla rissa del 19/7/25 si erano armati di frammenti di bottiglie di vetro e oggetti contundenti, nonché del fatti che H.A. copriva durante la rissa del 19/7/25 il suo volto con un passamontagna, al fine di ostacolare la sua identificazione. Il procedimento è nella fase delle indagini preliminari e vi è la presunzione di innocenza e la responsabilità penale può essere riconosciuta solo con sentenza passata in giudicato”.