Sequestrati a Roma due autocarri con tonnellate di rifiuti pericolosi. Un imprenditore di Ardea uno dei conducenti.

Sequestrati dalla Polizia di Roma Capitale due autocarri che trasportavano tonnellate di rifiuti pericolosi destinati allo smaltimento illegale. Uno dei due conducenti è un giovane imprenditore reside...

A cura di Redazione
05 novembre 2025 13:09
Sequestrati a Roma due autocarri con tonnellate di rifiuti pericolosi. Un imprenditore di Ardea uno dei conducenti. -
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Sequestrati dalla Polizia di Roma Capitale due autocarri che trasportavano tonnellate di rifiuti pericolosi destinati allo smaltimento illegale. Uno dei due conducenti è un giovane imprenditore residente ad Ardea. Entrambi sono stati denunciati per gestione illecita di rifiuti. Il sequestro è scattato in due zone periferiche della Capitale. L’imprenditore di Ardea è stato fermato in via della Stazione di Castel Fusano. All’interno del suo mezzo è stato rinvenuto un ingente quantitativo di rifiuti speciali pericolosi, provenienti dal settore delle autoriparazioni ed autodemolizioni, tra cui componenti meccaniche contaminate, pneumatici fuori uso e parti di carrozzeria.

L’altro mezzo è stato, invece, intercettato su via Nomentana, in prossimità del Grande Raccordo Anulare. All'interno del furgone, una tonnellata di rifiuti tra apparecchiature elettriche ed elettroniche, rottami metallici, componenti in plastica e gomma, arredi in legno e rifiuti contenenti gas ozono- alteranti. Il tutto ammassato in modo da occultare la presenza dei materiali pericolosi e tentare così di eludere i controlli.Il conducente è stato trovato in possesso di documentazione di trasporto falsificata e incompleta. Le approfondite indagini hanno consentito di risalire alla provenienza dei rifiuti, riconducibili sia a privati cittadini sia a imprese, che si erano disfatti dei materiali in modo illecito per risparmiare tempo e costi del regolare smaltimento.

In tutti e i due casi sono stati sequestrati anche i mezzi di trasporto utilizzati e ritirate le patenti di guida ai fini della sospensione.

Le successive attività investigative hanno portato ad individuare e denunciare altre tre persone, titolari di aziende del settore delle lavorazioni edili, ritenute responsabili di ripetute operazioni di gestione illecita di rifiuti speciali, in elusione degli obblighi di legge e correlata concorrenza sleale in danno alle imprese operanti nel medesimo ambito.

Ulteriori indagini sono in corso per risalire ad altre persone, operanti in vari settori imprenditoriali, che trattano componenti e materiali ad alto impatto ambientale e che diventano oggetto di smaltimento illegale.

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