Sequestro di beni per una frode fiscale sull’importazione di olio lubrificante: coinvolta un’azienda di Pomezia.
Operazione “Servizio Globale”: scatta il sequestro di beni, per oltre 6milioni di euro, nell’ambito di un’inchiesta per una frode fiscale – scoperta dalla Guardia di Finanza del Comando Provinciale di...
Operazione “Servizio Globale”: scatta il sequestro di beni, per oltre 6milioni di euro, nell’ambito di un’inchiesta per una frode fiscale – scoperta dalla Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Roma - sull’importazione di olio lubrificante. Coinvolta un’azienda di Pomezia, la “RS 2000 S.r.l.”, attiva nel settore della commercializzazione di ricambi per auto. Le fiamme gialle hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo emesso dal Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale capitolino: i sigilli sono scattati al patrimonio mobiliare e immobiliare riconducibile a ben 16 società e 23 persone, per un ammontare di oltre 6 milioni di euro. Nei confronti di queste ultime e di altri 11 soggetti - per un totale di 34 indagati - è, inoltre, in corso la notifica dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari.
“I
provvedimenti in parola giungono a conclusione delle investigazioni svolte dal
Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, coordinate dalla locale Procura della
Repubblica, - spiega la Finanza - per i reati di associazione per delinquere,
corruzione, riciclaggio, frode fiscale e in materia di accise. L’operazione –
che ha smantellato un sodalizio criminale dedito all’illecita importazione di ingenti
quantità di olio lubrificante in evasione d’imposta e all’emissione di fatture
false – aveva già portato, nel mese di ottobre 2015, all’esecuzione di 9 misure
cautelari personali.
Il
sistema ideato prevedeva la costituzione di società “fantasma”, intestate a
meri “prestanome”, che venivano interposte tra i fornitori comunitari di olio
lubrificante (proveniente da Francia, Germania, Lituania, Belgio e Polonia) e
la RS 2000 S.r.l. di Pomezia (RM), reale destinataria del prodotto, attiva nel
settore della commercializzazione di ricambi per automobili. In tal modo gli
oneri fiscali rimanevano interamente a carico delle “cartiere”, che tuttavia
scomparivano in breve tempo senza versare all’Erario le imposte dovute.
Altre
imprese fittizie erano utilizzate per la sistematica emissione di fatture per
operazioni inesistenti, allo scopo di consentire ai destinatari di evadere il
Fisco abbattendo il loro reddito imponibile, nonché di movimentare ingenti
somme di denaro utilizzate, in gran parte, per finanziare ulteriori importazioni
di olio lubrificante.
La
certosina ricostruzione delle condotte illecite, effettuate dalle Fiamme Gialle
mediante l’analisi dei dati contabili e dei flussi finanziari – secondo la
logica del “follow the money” – ha permesso di quantificare l’indebito
vantaggio conseguito dagli indagati in circa 6,4 milioni di euro.
L’indagine
ha avuto un ulteriore effetto positivo: all’inizio del 2018, infatti,
l’Autorità Giudiziaria ha autorizzato la consegna di circa 1.800 litri di
prodotto (già sottoposto a sequestro) al Corpo dei Vigili del Fuoco per
l’utilizzo sui mezzi impiegati nelle località del Centro Italia colpite dagli eventi
sismici del 2016-2017”.