LATINA – “Viaggio nell’antica cartografia d’Europa”: sarà inaugurata questo venerdì 21 ottobre alle 18, nello Spazio Culturale, nei locali della piazzetta del Quartiere Nicolosi, la mostra, che rimarrà aperta fino al prossimo 27 novembre e che si fonda sulla “Collezione Gianni Brandozzi”, un corpus in continua evoluzione. In occasione dell’inaugurazione si terrà il convegno ‘Storia e attualità dell’ideale europeo’ con Massimo D’Alema, Daniele Leodori ed Enrico Forte.
Nell’attuale posseduto, che comprende oltre duemila carte e vedute a stampa d’Italia e d’Europa, databili dal XV al XIX secolo, si annoverano xilografie, acqueforti, litografie, disegni, documenti dell’evoluzione storico-politica del nostro territorio e dell’Europa intera, raffiguranti strade, confini e geografie ormai scomparsi.
Il visitatore potrà ammirare preziose mappe geografiche a partire dall’Impero Romano, già esposte con il patrocinio del Ministero degli Esteri a Madrid, presso il Parlamento Europeo di Strasburgo, al Parlamentarium di Bruxelles, all’Hoffburg di Vienna, all’Archivio di stato di Oslo, al Palazzo Montecitorio di Roma. Si compone da 35/40 carte geografiche delle misure 35×50, 40×60, 50×70, 60×80, 100×120, 110×140, in cornici e la Tabula Militaris Itineraria esposta su tavola/bacheca di cm 70×800. La mostra sarà completata da pannelli didascalici e di saggi storici di Franco Cardini, Reginald Gregoair, cartografi dell’I.G.M., Marco Bellogi ed altri.
Il percorso storico della cartografia inizia dalla Tabula Militaris Itineraria, esatta ristampa dell’originale Tavola Peutingeriana del IV secolo, il più antico documento da viaggio dell’impero romano che raffigura in maniera dettagliatissima il mondo allora conosciuto. La ristampa, la prima realizzata in Italia, a Jesi, nel XVIII secolo, composta da 12 fogli e lunga 6,80 metri, è l’unico esemplare disponibile per esposizioni. Molto ricco l’apparato di carte del Cinquecento: datata 1511 è l’Italia del Sylvanus, primo esemplare conosciuto di carta stampata a due colori, il rosso e il nero, con forma trapezoidale; nel 1540 il Munster realizza la sua Cosmografia Universale in cui descrive l’Europa con l’insolito orientamento sud-nord, ammirando in questo modo la Penisola completamente rovesciata. Ancora nel 1589 il Bunting, nella sua Bibbia Itinerarium Sacrae Scritturae, disegnando l’Europa a forma di regina, raffigura l’Italia quale braccio destro del continente riassumendo gli equilibri delle monarchie cristiane nell’imponente regno di Carlo V.
A cavallo tra XV e XVI secolo si collocano le carte Tolemaiche che, dopo la scoperta degli antichi manoscritti di Tolomeo (II secolo), vengono riproposte dai cartografi del Cinquecento, tra i quali il Munster, l’Ortelio e il Magini. Il XVII è il secolo delle belle carte figurate; si esce fuori dagli antichi modelli della rappresentazione “schematica” del territorio italiano per passare ad una rappresentazione che racconti anche i costumi dei popoli della penisola. È il caso delle carte del Visscher in Tabula Italiae, Corsicae, Sardiniae et adjacentium Regnorum del 1652 o dello Speed in Italia ( Prospect of the Most Famous Part of the World) del 1676, coloratissime e ricche di dettagli particolareggiati volti ad immortalare definitivamente l’Italia del ‘600.
Segnaliamo ancora le carte dell’italiano Vincenzo Coronelli che a Venezia, alla fine del Seicento, realizza l’Atlante Veneto fornendo una descrizione quasi nautica dell’Italia, con una particolare attenzione ai porti e alle zone costiere della penisola.
Nel 1699 il padre gesuita Heinrich Scherer realizza l’Atlas Novus, rarissima opera, sconosciuta alle principali biblioteche italiane e straniere, ricca di numerose carte che descrivono i diversi stati d’Europa segnalando i vari santuari dedicati alla Vergine protettrice della Nazione, distribuiti nei diversi territori. L’Italia è posta sotto il manto della Madonna di Loreto e vengono riportati tutti i santuari lauretani distribuiti sul territorio nazionale.