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Avrebbe fumato uno spinello con i suoi studenti: una prof di Aprilia di 48 anni rischia ora il processo. Il 25 Gennaio l’udienza preliminare.

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Avrebbe offerto e fumato uno spinello con i suoi studenti: una prof di Aprilia di 48 anni rischia ora il processo. I fatti risalgono al 2020 e si basano, al momento, sulle testimonianze di alcuni ex alunni, raccolte dalla Polizia. L’udienza preliminare è stata fissata per il 25 gennaio del prossimo anno e in quella sede si valuterà la richiesta della Procura di rinvio a giudizio della docente. L’Istituto dove la 48enne prestava servizio, l’agenzia “Latina Formazione Lavoro” – che ha già proceduto in via cautelativa alla sospensione della docente – è stato convocato come parte offesa. La vicenda si sarebbe svolta fuori dall’istituto, presso l’abitazione della docente che pare stesse preparando i suoi allievi ad un esame. Una ragazza, all’epoca 19enne, avrebbe anche accusato un malore. Le indagini sono state svolte dalla Squadra Mobile di Latina.

Con una nota sui social l’agenzia “Latina Formazione e Lavoro” tiene a fare delle precisazioni:

“Con riferimento alla notizia edita sulla stampa nazionale, inerente alla fattispecie di reato contestate ad una nostra Docente per fatti verificatesi nel 2020, si reputa doveroso precisare e ribadire quanto già dichiarato in occasione della pubblicazione della medesima notizia qualche mese fa.

Nell’udienza preliminare fissata per il 25 gennaio 2023 per la valutazione della richiesta della Procura della Repubblica di rinvio a giudizio della docente, l’Istituto è stato convocato come parte offesa della vicenda in quanto la denuncia alla Procura della Repubblica, circa i fatti oggetto di indagine, è stata effettuata dal legale rappresentante non appena venuto a conoscenza degli eventi oggetto del procedimento. L’Agenzia Latina Formazione, sin dal primo momento, si è strettamente attenuta alle indicazioni degli inquirenti mantenendo quindi il massimo riserbo sulla vicenda durante lo svolgimento delle indagini.

Crediamo sia superfluo – si legge nella nota – ricordare che l’eventuale adozione di misure restrittive in caso di pericolo di reiterazione del reato, inquinamento delle prove o altre circostanze potenzialmente pericolose, è un compito che spetta esclusivamente alla magistratura.

L’istituto, inoltre, non appena è potuto venire a conoscenza della richiesta di rinvio a giudizio dell’indagata, ha proceduto in via cautelativa alla sospensione della docente che pertanto, al momento, non è più presente presso la scuola. Detto provvedimento, peraltro, è oggetto di uno specifico ricorso al T.A.R. da parte della docente stessa.

Quanto alla presunta vicenda di comportamenti vessatori nei confronti della docente dalla quale sarebbe partita la segnalazione dei fatti oggetto del procedimento penale, la scuola dichiara la sua totale estraneità a fatti e circostanze riferite dagli organi di stampa e ha piena fiducia nella magistratura chiamata a fare chiarezza su entrambe le vicende”.

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