Caporalato e mafie, una provincia oscura: pesa l'esito dell'operazione Assedio ad Aprilia
Gli affari criminali stanno trovando spazio fertile nel territorio di Roma, diventato il "coacervo di tutte le mafie". Parole espresse con forza nel corso della cerimonia di inaugurazione dell'anno gi...
Gli affari criminali stanno trovando spazio fertile nel territorio di Roma, diventato il "coacervo di tutte le mafie". Parole espresse con forza nel corso della cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario da Giuseppe Meliadò, presidente della corte d'appello nella città eterna.
"La percezione di questa emergenza - spiega Meliadò - stenta ad andare di pari passo con la velocità con cui si radicano e diffondono le organizzazioni criminali".
Ad allarmare, in tal senso è la massiccia e costante presenza di associazioni a delinquere anche di stampo mafioso nella capitale, ma anche a Velletri, Frosinone, Cassino e Latina. Nel 2024 - è stato ricordato - sono stati 254 i procedimenti della Direzione distrettuale antimafia finiti sul tavolo dell'ufficio Gip: quasi uno al giorno. Tra questi lo ricordiamo c’è anche l’operazione Assedio (i cui atti trovano ampio spazio nei dati della Direzione Distrettuale Antimafia) che ha portato all’arresto dell’ex sindaco di Aprilia e di altri personaggi noti sul territorio pontino. Di recente la Cassazione ha precisato: “Ad Aprilia accertata la presenza di un’associazione mafiosa, una mafia autoctona che ha saputo manifestare la propria forza autonomamente”.
Nel territorio pontino pesano le indagini sul Caporalato, difficili da condurre per via di una reticenza nel denunciare e raccontare soprusi e violenze. Fa storia quanto accaduto a Satnam Singh, bracciante agricolo morto dissanguato dopo essere stato abbandonato dal suo datore di lavoro privo di un braccio.
Per quanto riguarda Cassino - che ha competenza per il sud pontino - si tratta dell’ufficio giudiziario che ha più problemi con il Pnrr a livello nazionale.
I problemi sono tantissimi. Compresi quelli sull’organizzazione della giustizia. Nel Tribunale di Latina ogni collegio penale ha 200 processi di cui quasi il 10% sono di competenze della DDA, in tutto sono 17. Il sovraccarico dei fascicoli si riflette sul personale e la carenza di magistrati.