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La XIII Comunità Montana Lepini – Ausoni in prima linea per la ripresa e la resilienza dei paesi montani.

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Con il Piano Nazionale per la Ripresa e la Resilienza (PNRR) per l’uso delle risorse del Recovery Fund – Next Generation UE, l’Italia si trova di fronte un’occasione irripetibile per rilanciare gli investimenti e attuare importanti riforme, all’interno di un disegno di rilancio e di transizione verso un’economia più sostenibile dal punto di vista ambientale e sociale.

Alla costruzione di questo progetto importantissimo, anche la XIII Comunità Montana Lepini–Ausoni è chiamata a fare la sua parte, dedicando tutte le energie a sua disposizione per agevolare la partecipazione e l’apporto che tutti i Comuni che ne fanno parte possono e devono dare.

Negli scorsi giorni, il Commissario Straordinario Liquidatore, Onorato Nardacci, che da qualche settimana è entrato a far parte anche dell’Ufficio di Presidenza di UNCEM Lazio, ha scritto ai Sindaci della zona per esortarli a sottoporre le loro proposte così da presentarsi ai tavoli di confronto con una linea comune per l’intera area Lepino-Ausona, dettata dalla sinergia mai mancata negli anni scorsi.

“In questi anni il gap tra Montagna e Pianura si è aggravato. – si legge nella nota che Nardacci ha inviato ai Comuni – C’è un divario di redditi e servizi sociali spaventoso ai danni dei residenti nelle zone montane, pari a 30 miliardi l’anno (dati Svimez).

Per anni i Sindaci hanno denunciato la totale (o quasi) assenza di una politica di ampio respiro verso queste aree, e occorre ora predisporre un piano per favorire l’inclusione sociale e territoriale con un mix di interventi che vanno dalla definizione di nuove politiche attive del lavoro a favore dell’occupazione di giovani e donne che risultano i soggetti più penalizzati dalla crisi, a piani di riqualificazione dei centri urbani e delle periferie, nuovi investimenti per la famiglia e la formazione.

Tutto questo – spiega Nardacci – si può fare spendendo bene le risorse europee e dando vita a un grande patto per l’Italia e per le nostre aree marginali. Nei prossimi anni ci sarà l’opportunità di spendere oltre 300 miliardi di euro messi a disposizione dalla Unione Europea, occorre però avere una visione chiara e buoni progetti, soprattutto è necessaria anche la partecipazione dei Sindaci della nostra realtà montana”.

Il lavoro della XIII Comunità Montana rientra, quindi, a pieno nell’ottica che l’UNCEM ha messo in piedi sin da luglio 2020 con i Ministeri e con le altre Amministrazioni all’interno della CIAE, la Conferenza Interministeriale per gli Affari europei. Sotto la guida del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e del Ministro per gli Affari Europei Vincenzo Amendola, si sono impostate le “Linee guida per la definizione del PNRR”.

“Dobbiamo evitare di disperdere le risorse europee in mille rivoli e, soprattutto, usarle per ricostruire la nostra realtà precedente al Covid.

Non dobbiamo tornare al passato. – conclude Nardacci – È stato, da più parti, detto che il Recovery Fund è l’ultimo treno per i nostri territori. Questa drammatizzazione, che pure non condividiamo, deve però servire a ricordare che difficilmente l’Italia avrà un’altra occasione così importante per restituire a queste nostre aree montane il posto che meritano nel consesso internazionale e non dobbiamo assolutamente lasciarcela sfuggire”.

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