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Intimidazioni, il Consiglio Comunale di Anzio esprime solidarietà alla consigliera del Pd

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Il Consiglio Comunale di Anzio ha espresso oggi solidarietà unanime alla consigliera del Pd, Lina Giannino a cui giorni fa è stata recapitata, tramite l’ufficio protocollo, una lettera con dentro un proiettile. L’assise ha approvato una delibera per esprimere vicinanza alla consigliera colpita dall’ennesimo atto intimidatorio. Tramite il documento approvato oggi si prendono le distanze anche dall’etichetta di mafiosi accostata all’amministrazione comunale di Anzio nei giorni scorsi.

La mozione è stata presentata dalla Lega, letta in aula dal consigliere Vito Presicce e sostenuta dall’intero centrodestra.

L’intervento del capogruppo del M5S ha evidenziato due aspetti: “La presenza innegabile di criminalità organizzata di stampo mafioso sul nostro territorio, così come si evince dalle numerose inchieste e sentenze, fenomeno che non può essere sottovalutato o negato e chi nega è complice; l’impossibilità da parte dei soggetti politici di valutare le possibili infiltrazioni in ambito politico- amministrativo, compito demandato alle istituzioni competenti. Ed infine la necessità di analisi approfondita senza basarsi su reciproche accuse superficiali e generiche che ci fanno piombare nella palude della diffidenza e rancore reciproci anziché andare a confrontarci sui temi che interessano i cittadini.
Il M5S da anni chiede l’intervento di una commissione di accesso, che faccia chiarezza sui tanti episodi di intimidazioni ai danni di amministratori locali degli anni passati fino a quello di venerdì ai danni della Consigliera. Ed oggi la nostra posizione non è cambiata e lo abbiamo ribadito in aula. Male non fare paura non avere: un’eventuale Commissione non sarebbe contro la città ma a tutela dell’intera comunità e degli stessi amministratori.
Mentre le possibili infiltrazioni mafiose attengono agli organi competenti, è invece compito del consiglio comunale prevenire gli atteggiamenti “culturalmente mafiosi” e alzare l’asticella della qualità del confronto democratico che spesso viene svilito da atteggiamenti non dissimili. E su questo chiediamo l’impegno di tutti i membri del consiglio perché non è questione di essere moralizzatori ma di dare un segnale e l’esempio che la libertà di espressione democratica è sempre garantita”.

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