Dopo lo sciopero del Meucci interviene Aprilia Possibile.

“Soltanto a inizio novembre eravamo intervenuti per denunciare – con un book fotografico a sostegno – la situazione vergognosa in cui studenti e personale docente di diverse scuole apriliane, tra cui Meucci e Deledda, sono costretti a vivere e lavorare. Eppure, la situazione presso il Liceo Meucci è rimasta invariata. Tanto che oggi, gli studenti si trovano costretti a disertare le lezioni e a manifestare.

Esprimiamo piena solidarietà agli studenti e al personale del Meucci. La situazione di disagio e degrado che stanno vivendo è insostenibile e inaccettabile.

La Provincia ancora una volta dimostra piena disattenzione per la nostra città, tanto da non far partire i lavori per la data prevista. Il Sindaco Terra ha il dovere di far sentire la sua voce, che è quella di tutta la comunità apriliana, perché la Provincia risolva al più presto questa situazione indegna e cominci i lavori di ristrutturazione tanto sbandierati, e mai partiti.

Avevamo chiesto al Sindaco Terra di fare la sua parte, di riunire intorno a un tavolo la Provincia, i Dirigenti Scolastici dei plessi presenti sul nostro territorio, e tutti gli organismi che ritiene utile interpellare per mettere nero su bianco un piano concreto di interventi.

Serve che tutte le parti in gioco si parlino, perché si risolvano al più presto situazioni assurde di degrado e disagio. Non possiamo pensare che la vicenda si limiti al Meucci e alla Provincia: non è solo la sede di via Carroreto del Liceo ad avere problemi, non sono soltanto le scuole di competenza provinciale a soffrire dei disagi. Anche le scuole comunali in questi anni hanno messo in luce serie criticità.

Più volte le nostre scuole ed istituti, a tutti i livelli, hanno ricevuto riconoscimenti importanti e premiazioni per i progetti a cui hanno partecipato. Il nostro territorio ha delle eccellenze importanti.

Chiediamo all’Amministrazione di intervenire con urgenza. Che si schieri al fianco degli studenti in questa battaglia, e faccia sentire la sua voce, che è la voce della nostra comunità. Una comunità che non merita di lavorare, di far studiare e crescere il proprio futuro in un ambiente degradato.