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Alessandra Chicarella ed il suo “Gioco dei Colori” in mostra alla Ludoteca Sergio Ban di Latina.

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Alessandra Chicarella ed il suo “Gioco dei Colori” in mostra alla Ludoteca Sergio Ban di Latina Lido, lo spazio espositivo del Parco Vasco De Gama. La personale di pittura è in programma da sabato 22 Maggio a mercoledì 2 Giugno. L’ingresso è libero e la mostra si può visitare tutti i giorni dalle 10.30 alle 13 e dalle 16.00 alle 20.00.

La Ludoteca dedicata a “Sergio Ban” è la nuova cornice che accoglie “il gioco dei colori” di Alessandra Chicarella che, in un luogo destinato ai bambini, ancora una volta propone l’aspetto più giocoso ed esuberante del suo concetto di arte.

Presso il Parco Vasco De Gama, a Latina Lido, l’Associazione Sergio Ban presenta la personale di pittura della poliedrica artista pontina; il parco, recentemente riqualificato dalla Cooperativa Sociale Il Quadrifoglio in concessione del Comune di Latina, ospita una struttura in legno, armonicamente inserita nel paesaggio, denominata Ludoteca Sergio Ban che dal 21 Maggio al 2 Giugno, dalle ore 10.30-13 e dalle ore 16-20, ospiterà le opere di Alessandra Chicarella. L’ingresso è LIBERO e nel rispetto della normativa Covid e del distanziamento sociale.

La mostra, che si svolge in collaborazione con il Comune di Latina e la Cooperativa Sociale Il Quadrifoglio di Latina, è a cura di Carmela Anastasia e Fabio D’Achille.

L’artista ci presenta i suoi colori, sempre in continuo movimento che si trasformano l’uno dopo l’altro, in quelle entità straordinarie pronte a creare con un’infinita serie di combinazioni cromatiche, il momento esultante, festoso, riflessivo e fantastico che è il gioco, visto anche come primaria espressione umana di incontro, socialità e inclusione. Le immagini che Alessandra Chicarella vuole raccontare in questa esposizione si ispirano, a suo modo, al legame che Sergio Ban aveva con il mondo dell’infanzia, con “quell’Io bambino” che l’artista percepiva come luogo puro e incontaminato in cui l’espressione artistica era verità e sogno ma soprattutto concretezza e libertà assoluta.

“Il mio lavoro vuole essere ben piantato nella storia, su piedi di bambino che tende l’aquilone al vento della sera e scruta l’orizzonte” (Sergio Ban, 1985).

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