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Caporalato, mancate risposte dopo l’incontro di Settembre in Prefettura a Latina. I sindacati: “tutto tace. Urgente una task force”.

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Caporalato, infortuni e morti dei lavoratori in agricoltura: “mancate risposte dopo il documento consegnato durante l’incontro in Prefetto a Latina avvenuto durante la manifestazione unitaria dello scorso 28 Settembre”. Con una nota congiunta, tutte le confederazioni e categorie di settore ribadiscono quanto sia necessaria una task force per coordinare i servizi ispettivi sul territorio. “Le direzioni indicate dai sindacati in quella giornata, e presentate anche in un documento consegnato al prefetto di Latina, Maurizio Falco – scrivono Cgil, Cisl e Uil, assieme alla Fai, Flai e Uila – per tentare di porre un freno allo sfruttamento della manodopera agricola nella provincia pontina, sono rimaste parole scritte su carta”.

“Oggi, – si legge nella nota – appare più urgente che mai la necessità di promuovere una task force specifica con il compito di coordinare i servizi ispettivi sul territorio contro il caporalato per evitare che, a breve, ci si debba trovare nuovamente a dover affrontare situazioni di sfruttamento, che spesso degenerano in violenza e che danneggiano ingiustamente i lavoratori direttamente coinvolti e, con essi, tutto il settore agricolo della Provincia di Latina.

Lo denunciano i sindacati ricordando che la manifestazione del 28 Settembre, era stata organizzata al culmine di ripetuti avvenimenti criminosi, alcuni anche mortali, verificatisi all’interno di aziende agricole della provincia e che molte erano state le istanze presentate nel corso dell’incontro con il Prefetto con un documento completo in cui accanto alla denuncia degli episodi di violenza, venivano individuate tutte le iniziative da mettere in campo, ai vari livelli istituzionali di competenza, per salvaguardare un settore di punta come quello agricolo.

Sul tema della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, era stata evidenziata la necessità che l’Inail mettesse a disposizione i dati sugli infortuni in agricoltura. Nonostante infatti il grande impegno del FISLAS, l’ente bilaterale agricolo della provincia di Latina, su questo versante, ancora oggi si registrano gravissime carenze sia per quanto riguarda la prevenzione sia per le azioni di primo soccorso, stante anche il fatto che, sebbene il numero degli incidenti sul lavoro in agricoltura abbia un tasso di incidenza pari al settore manifatturiero, la stragrande maggioranza delle denunce degli infortuni viene denunciata dai soli datori di lavoro autonomi, mentre per quanto riguarda i loro dipendenti, gli incidenti sul lavoro vengono denunciati, derubricati e gestiti come incidenti domestici.

Un altro aspetto negativo messo in luce dai sindacati riguardava le aggressioni subite dai lavoratori da parte di quei sedicenti datori di lavoro, che utilizzano la violenza anche per semplici questioni relative a controversie di lavoro. Episodi che devono essere denunciati e di fronte ai quali, oltre all’intervento tempestivo e determinato della Magistratura e delle Forze dell’Ordine, è essenziale mettere in atto quanto previsto dalla Legge 199/2016, garantendo inoltre a chi denuncia una maggiore tutela per evitare che si trovi ancor più esposto e lasciato solo a fronteggiare situazioni di tale gravità.

A questo proposito, ricordando che nella provincia di Latina è stata istituita la Cabina di Regia per il lavoro di qualità, i Sindacati auspicano il salto di qualità della Sezione, in termini di operatività e con la definizione della sua direzione  e il coordinamento di ogni attività, per evitare che nei vari accertamenti prevalga l’autonomia dei singoli servizi, che di fatto rischiano di trascurare alcune valutazioni ed ispezioni importanti per l’attività di controllo, poiché non rientranti all’interno della loro competenza.

Infine i Sindacati chiedono dunque che venga attuato al più presto il coordinamento tra i vari servizi ispettivi, con intreccio di banche dati e condivisione di strategie coordinate ed efficaci, per assicurare un intervento tempestivo ed efficace contro gli episodi di caporalato e sfruttamento dei lavoratori agricoli, così come non è più rinviabile un rafforzamento dell’Ispettorato del Lavoro, formando gli ispettori con competenze specifiche relative alle peculiarità del settore dell’agricoltura”.

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