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Degrado all’Autoparco, la denuncia di Aprilia in Prima Linea

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Degrado all’Autoparco, la denuncia di Aprilia in Prima Linea. “Quando un’Amministrazione lascia allo sbando le sue infrastrutture strategiche, – spiegano Sabrina Esposito Montefusco e Fabrizio Di Carlo – dedicandosi esclusivamente a svendere e monetizzare sui servizi pubblici, succede che si arrivi al paradosso. Infatti dove la maggioranza cerca di far puntare i riflettori, basta avere la pazienza di allargare l’obiettivo per rendersi conto della reale situazione. Ci riferiamo allo stato dell’autoparco comunale e in particolare del locale adibito alla custodia. In tale area è di recente partito il servizio di dormitorio tanto sbandierato dall’Amministrazione facendosi forte del lavoro dei volontari, mentre i custodi sono oltre due anni che lamentano gravi carenza strutturali. Essi si trovano a svolgere il loro lavoro in un locale malsano, con numerose macchie di umidità e pericoloso dal punto di vista dell’impianto elettrico. Vi sono perdite visibili ad occhio nudo oppure riconoscibili dal forte odore, e l’umidità è molto vicina alla corrente elettrica. Un binomio quello tra acqua e corrente elettrica non certo rassicurante. Non esiste alcun impianto di videosorveglianza – nonostante i denari spesi su questo argomento – della struttura che possa garantire ai lavoratori della custodia adeguata sicurezza, soprattutto notturna. Non vi è nemmeno un telefono per le emergenze e i lavoratori sono costretti ad usare mezzi propri e non venendo nemmeno rimborsati. L’esiguo e insufficiente impianto di riscaldamento è una vecchia stufa elettrica vecchia di vent’anni, ma il massimo lo si raggiunge con il primario ausilio che garantisce la sicurezza della struttura e di chi vi sta all’interno cioè il cancello di entrata. Esso è rotto da due anni e a nulla sono servite le lamentele dei lavoratori per farlo riparare. La sua imponenza e pesantezza è di facile comprensione e deve essere aperto manualmente dagli operatori, in ogni condizione climatica e a qualsiasi ora della notte. Ciò pur essendo abbondantemente conosciuto dall’Amministrazione non sembra minimamente interessare. Intanto ci si pavoneggia con il lavoro altrui e si continua a vendere fumo negli occhi, mentre le strutture pubbliche cadono a pezzi e con esse la salute dei lavoratori che vi prestano servizio”.

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