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Infortuni sul lavoro da Covid-19. Garullo (Uil Latina): “In dodici mesi quasi 500 contagi e due decessi. Il picco tra novembre e dicembre”

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In provincia di Latina il 2020 si chiude con quasi cinquecento infezioni da coronavirus contratte sul posto di lavoro. Sono state 273 le donne e 214 gli uomini, per un totale di 487 casi (due mortali) che da gennaio a dicembre hanno denunciato all’Inail di essersi ammalati di Covid lavorando. La fascia di età più esposta è stata quella tra i 50 e i 64 anni, con 210 casi, seguita da quella tra i 35 e i 49 anni, con 179 denunce. Tra i lavoratori e le lavoratrici under 34 anni le infezioni censite sono state 90, soltanto otto tra gli over 64. I numeri e i dati emergono dall’approfondimento che la Uil di Latina ha realizzato per analizzare le dirette ricadute della pandemia sui lavoratori del territorio pontino nel 2020.

“Negli ultimi mesi dell’anno – spiega Luigi Garullo, Segretario della Uil di Latina – la nostra provincia ha fatto registrare un incremento preoccupante delle denunce di infortuni covid. Basti pensare che da inizio 2020 fino a ottobre erano state 126 le segnalazioni raccolte dall’Istituto nazionale assicurazione infortuni sul lavoro, mentre a novembre erano divenute 302. Dal penultimo all’ultimo mese dello scorso anno abbiamo quindi registrato un preoccupante più 185 casi”.

Il settore della sanità e dell’assistenza sociale – con ospedali, case di cura e di riposo, residenze per anziani – è stato quello più esposto alle infezioni. Ma la seconda ondata ha colpito in ogni angolo del Lazio, raggiungendo complessivamente 7831 denunce, di cui 28 mortali. “Con il 6,6 per cento dei casi di tutto il Lazio – aggiunge l’esponente sindacale – il territorio pontino, dopo Roma, è il secondo per numero di denunce di questa specifica tipologia di infortunio”.

“Ciò che emerge dal nostro approfondimento – conclude Garullo – conferma tutta la pericolosità del virus, anche in termini di trasmissione fra persona e persona. La campagna vaccinale, seppur con le criticità che stanno emergendo in questi giorni, darà sicuramente maggior tranquillità alle categorie di lavoratori più esposte. Ma abbiamo davanti mesi ancora difficili, nei quali faremo i conti con restrizioni, distanziamento e comportamenti personali scrupolosi. Resta però un monito: quanto accaduto ai lavoratori e alle lavoratrici del nostro come degli altri territori del Paese negli scorsi dodici mesi, dimostra quanto sia fondamentale tutelare la salute e la sicurezza delle persone. Un tema questo, che insieme alla segreteria regionale UIL del Lazio, ci vede costantemente impegnati per scrivere un nuovo capitolo e ridurre il più possibile i rischi che le persone si ammalino di lavoro, con conseguenze a volte anche gravi.”

 

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