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Aprilia, il Rotary promuove un progetto per prevenire l’infertilità maschile

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Parlare dei problemi legati alla fertilità e alla salute maschile è ancora un tabù? E’ il campanello d’allarme che suona passando in rassegna i dati dell’ultimo periodo: i ragazzi fino almeno ai 25 anni stentano a ricorrere alle cure mediche, praticano sesso non protetto, non si rivolgono al medico per dubbi o eventuali patologie, andando incontro ad infertilità e malattie gravi. Le ragazze, invece, già ai 20 anni hanno già avuto modo di confrontarsi con un ginecologo e per il 40% ricorrono a cure periodiche e screening. Un quadro non confortante su cui intende intervenire il nuovo progetto del Rotary di Aprilia e Cisterna, “L’iniziativa – spiega Maria Ferrante, Presidente del Rotary Aprilia-Cisterna –  parte da un fatto incontrovertibile: negli ultimi anni è andata progressivamente aumentando l’incidenza della infertilità maschile a causa di patologie  non diagnosticate e quindi trascurate in età giovanile.  Per questo coinvolgeremo l’ambito distrettuale del Lazio e della Sardegna e presto tutto il territorio italiano>. Fondamentale il coinvolgimento di professionisti. In prima fila l’urologo Antonio Luigi Pastore che opera anche all’Icot di Latina: “Per i ragazzi, in pochi lo sanno – spiega l’urologo – c’è la possibilità dai 12 ai 16 anni di vaccinarsi contro l’Hpv. Poco praticata, inoltre, la palpazione del testicolo, un’azione che serve a prevenire gravi patologie. Saremo a disposizione per consulti a breve quando il covid lo permetterà”. “A causa dell’emergenza sanitaria – spiega la dottoressa Daniela Tranquilli, Governatore del Distretto 2080 nell’A.R. 2011-12, responsabile del progetto e biologa della riproduzione e docente della facoltà di Medicina e Chirurgia  – il progetto sta partendo ora, ci sarà poi un secondo step che prevederà screening e un massiccio coinvolgimento delle scuole. Con la leva militare – spiega ancora la professoressa – si è persa l’opportunità di effettuare un grande screening sui ragazzi, per questo ci preme molto intervenire con il nostro progetto e farlo divenire il più capillare possibile prima di tutto con la giusta informazione”.  Nel progetto, superata la pandemia, saranno coinvolti sicuramente gli studenti delle scuole superiori del territorio.

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