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L’addio ad Harry Shindler, il cacciatore di ricordi, ultimo veterano dello Sbarco di Anzio

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Questa mattina la Città di Anzio, con il Presidente del Museo dello Sbarco e della Battaglia di Anzio, Patrizio Colantuono, con l’interprete Giuliana Iotti, Membro Onorario della Italy Star Association e con il professor Carlo Samà, figlio di un prigioniero di guerra, ha partecipato ai funerali dell’ultimo Veterano dello Sbarco, Harry Shindler, che si sono tenuti presso la Chiesa del Cristo Re di Porto d’Ascoli (AP).

Il presidente del Museo dello Sbarco e della Battaglia di Anzio, Patrizio Colantuono, con Harry Shindler

Insieme alla Delegazione la Corona Istituzionale di fiori bianchi e rossi, con la scritta “La Città di Anzio per Harry”, in memoria del sangue versato nell’Operazione Shingle e delle innumerevoli vittime di uno dei combattimenti più cruenti della seconda guerra mondiale.

Presente in Chiesa l’Ambasciatore Britannico in Italia, Edward Llewellyn, che ha ripercorso l’impegno di Shindler ed ha ringraziato la comunità di Anzio per la vicinanza.

Nel corso degli anni Harry Shindler è sempre tornato nella sua Anzio, che considerava la sua seconda casa, per partecipare alle commemorazioni dello Sbarco e soprattutto per incontrare i giovani, ai quali ha trasmesso l’enorme valore della libertà. Lo scorso 22 gennaio, dalla sua casa di Porto d’Ascoli, aveva seguito in collegamento streaming la cerimonia ufficiale di Piazza Garibaldi, rinnovando la sua vicinanza alla Città che non ha mai dimenticato e che lo aveva visto impegnato con il secondo battaglione degli “Sherwood Foresters”.

Harry Shindler con Roger Waters

Dal dopoguerra ai nostri giorni, Harry Shindler ha seguito la sua seconda missione di vita: aiutare i figli ed i nipoti di civili e soldati che vissero quella tragedia, a mettere la parola “fine” a storie dolorose e commoventi, come quella dell’Ufficiale Britannico Eric Fletcher Waters, padre di Roger Waters, perito nella Battaglia di Anzio e scomparso nelle paludi della guerra al Fosso della Moletta, Aprilia. Le sue storie di vita sono raccontate nel libro “La mia guerra non è finita. Storia del soldato inglese che non dà pace alla memoria“, scritto insieme al giornalista Marco Patucchi, intervenuto anche lui ai funerali dell’amico Harry.

Nel telegramma, inviato al figlio di Harry, la Commissione Straordinaria ha espresso “L’eterna gratitudine della Città di Anzio per il contributo alla conquista della libertà e della democrazia, che piange la scomparsa del Veterano britannico dello Sbarco Alleato, Harry Shindler, il cacciatore di ricordi che ha vissuto tutta la sua vita per trasmettere alle giovani generazioni il valore della memoria ed il sacrificio di quanti sbarcarono su una terra a loro sconosciuta per un mondo libero, portando sempre la sua Anzio nel cuore“.

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