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Estumulazioni, la sentenza del Tar chiarisce: la procedura deve coinvolgere i singoli concessionari

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Un momento di confronto importante per fare chiarezza rispetto alla sentenza del Tar e per confermare la vicinanza e l’impegno che le nostre associazioni e gli avvocati che ci seguono stanno mettendo in campo a tutela dei diritti della cittadinanza”. Così i responsabili di Codici ed AssoconsItalia, che esprimono soddisfazione dopo la conferenza che si è tenuta nel pomeriggio di lunedì presso il Circolo cittadino di Latina.

L’incontro verteva sugli effetti reali che avrà la recente sentenza n. 46/2023 del Tribunale Amministrativo del Lazio sugli elenchi pubblicati dal Comune di Latina e contenenti i nominativi di circa tremila salme da estumulare perché, secondo una visione non condivisa dalle due associazioni, sarebbe scaduto il periodo delle rispettive concessioni d’uso delle loro sepolture.

Insieme ad Antonio Bottoni, responsabile di Codici Latina, l’associazione che ha voluto fortemente il ricorso ed ha cercato di far valere dei principi di diritto, era presente Daniele Mazzoli, presidente nazionale di AssoConsItalia, l’altra associazione che ha aderito al ricorso, nonché gli avvocati Francesco Di Ciollo e Annamaria Romeo, che hanno curato le istanze avanzate di fronte alla magistratura amministrativa.

I due legali hanno spiegato che il TAR, nel dichiarare inammissibile il ricorso, ha emesso una sentenza dagli stessi definita “salomonica” perché pone in capo al Comune di Latina l’obbligo di effettuare singole istruttorie, quindi con il coinvolgimento individuale dei cittadini concessionari e che, solo al termine delle procedure attivate, con riferimento al Regolamento cimiteriale approvato ad aprile del 2021, come dispone l’organo di Giustizia amministrativa, “potrà adottare specifici provvedimenti, anche di pronuncia di decadenza, della concessione, solo in quel caso “attualmente” lesivi per gli interessati, che potranno impugnarli unitamente al suddetto Regolamento, se applicato come atto presupposto”.

Quindi, sempre secondo l’analisi degli avvocati, il TAR non ha annullato la procedura di pretesa estumulazione delle salme dei cari appartenenti ai ricorrenti ma ha riportato le procedure nell’alveo del coinvolgimento nel procedimento amministrativo dei singoli concessionari, i quali dovranno essere chiamati a partecipare al procedimento, il quale non è assolutamente detto a priori che si concluderà con una dichiarazione di decadenza.

Oltretutto, i cittadini che il Comune dovrà coinvolgere nella procedura non saranno soltanto coloro che hanno presentato il ricorso e gli aderenti, ma dovranno essere tutti quelli nei confronti delle cui salme di riferimento vi è una qualsiasi pretesa di estumulazione con o senza la volontà dei concessionari.

Codici ha tenuto a precisare che la conferenza non aveva il fine di convincere le persone a rifiutare a priori le estumulazioni o altre soluzioni a titolo volontario, bensì semplicemente a consentire di prendere le loro decisioni in maniera informata e consapevole.

In ogni caso, Codici ed AssoConsItalia, invitano a contattarle al n. 3356689009 per eventuali chiarimenti su aspetti ancora non comprensibili e che, comunque, assicurano che continueranno a seguire da vicino l’intera questione cimiteriale sotto tutti gli aspetti di interesse dei diritti dei cittadini, invitando questi ultimi ad essere attenti e pronti a segnalare ogni futura situazione che dovesse risultare loro dubbia o comunque poco chiara.

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