Miasmi nella zona del Consorzio Industriale di Aprilia, provenienti da alcune aziende e da due siti dismessi di rifiuti. L’associazione “Impresa” si schiera al fianco degli imprenditori e dei lavoratori del Consorzio Ciap. Con una nota, l’Associazione delle Piccole e Medie Imprese, si unisce al grido di protesta che arriva dal Consorzio Industriale di Aprilia per i cattivi odori presenti nell’area Caffarelli.
“La situazione sta diventando insostenibile – ha spiegato Marco Braccini, Presidente del Consorzio Industriale di Aprilia – gli oltre 2500 lavoratori della zona industriale sono costretti a lavorare con le mascherine per non respirare quest’aria malsana”. Il presidente di Impresa, Giampaolo Olivetti, sosterrà la raccolta firme e si impegna a prendere parte al tavolo di concertazione con gli altri enti ed istituzioni, “per far valere – ha detto – le ragioni legittime di tanti imprenditori”.
Insieme, Impresa e Ciap rappresentano nel territorio centinaia di aziende, le quali sono ostaggio da anni dei miasmi provenienti dall’area Caffarelli e dall’abbandono di rifiuti in due siti dismessi, un tempo deputati al loro stoccaggio, Asea e Eco Imballaggi, ora sequestrati.
“La questione – commenta il Presidente Giampaolo Olivetti – ha già interessato il Consiglio Comunale di Aprilia (anche se lo smaltimento spetterebbe al proprietario) che avrebbe facoltà di subentrare nell’operazione, ma si dice sprovvisto della cifra necessaria che si aggira intorno ai 700 mila euro. Nonostante ci rendiamo conto dell’elevato costo richiesto dall’operazione di smaltimento, a nostro avviso l’emergenza ambientale diventa prioritaria investendo la salute di migliaia di lavoratori e cittadini”.
Il problema infatti è soprattutto di salute pubblica. “La situazione sta diventando insostenibile – dichiara Marco Braccini, Presidente del Consorzio Industriale di Aprilia –; gli oltre 2500 lavoratori della zona industriale sono costretti a lavorare con le mascherine per non respirare quest’aria malsana. Al di là dell’odore fastidioso, per cui comunque si prospetta il reato di molestia olfattiva, a preoccupare sono i sintomi che i lavoratori presentano, ossia bruciori alle vie respiratorie, mal di testa e nausea, che si ripercuotono sul rendimento lavorativo. Inoltre, vorremmo sapere cosa stiamo respirando. L’area maggiormente colpita è via della Meccanica che presenta due punti critici, dove i miasmi sono più acuti, ossia all’altezza dell’azienda Tecnomaco e all’altezza dell’azienda dei Fratelli Marcellini, che pochi giorni fa hanno segnalato nel proprio stabilimento la presenza di una pioggia acida giallastra”.
“E poi – prosegue il Presidente di IMPRESA Olivetti – a fare le spese di questa situazione insostenibile non è solo la zona industriale in quanto gli odori si espandono anche in città, raggiungendo perfino il centro. Abbiamo bisogno di un intervento deciso delle istituzioni e degli enti preposti per far cessare i miasmi. Questa situazione sta impattando in modo negativo sulla riqualificazione del Consorzio Industriale di Aprilia perché nessuno vuole più investire su questo distretto e diverse aziende che sono lì da sempre minacciano di chiudere e andare altrove soprattutto per tutelare la salute dei lavoratori.” Continua il Presidente Marco Braccini: “Pretendiamo un’approfondita analisi della qualità dell’aria. Abbiamo a tal proposito iniziato una raccolta firme affinché vengano installate delle centraline per il monitoraggio delle emissioni odorigene. Chiediamo inoltre che venga predisposto un protocollo d’intesa tra gli enti e le istituzioni interessati per organizzare un tavolo di concertazione che possa individuare una soluzione”.
“Ci uniamo all’appello del Presidente del CIAP – conclude il Presidente Olivetti – sostenendo con forza la raccolta firme e impegnandoci per prendere parte al tavolo di concertazione con gli altri enti e istituzioni, dove far valere le ragioni legittime di tanti imprenditori, molti dei quali nostri associati, e migliaia di lavoratori, esasperati da un problema che solo la volontà e l’intervento della politica può risolvere definitivamente.
IMPRESA è da sempre al fianco di chi ogni giorno regge gran parte dell’economia del nostro Paese, che deve essere tutelato e messo nelle condizioni di operare nel miglior modo possibile. Le zone industriali non devono essere lasciate sole, per non contribuire al senso di impotenza e abbandono che spesso si avverte e che contribuisce alla desertificazione di questi distretti. È un dovere di tutti e in primo luogo di un’associazione come la nostra, avere come principale preoccupazione la salute e il benessere di chi vi lavora”.
