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Odori nauseabondi in prossimità della ex Kyklos di Aprilia: la protesta del comitato “No Miasmi”.

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“Un’altra estate costretti nelle case a finestre chiuse”: si dicono esasperati molti cittadini di Nettuno ed Aprilia che vivono in prossimità dell’Acea Ambiente Aprilia, l’impianto di compostaggio ex-Kyklos che si trova in via delle Ferriere. I residenti si sono riuniti nel comitato “No Miasmi” e lamentano da tempo odori nauseabondi in tutta la vasta zona dei Quartieri  nettunesi  di Tre Cancelli, Piscina Cardillo, Canala  e spesso i miasmi vengono percepiti anche a parecchi chilometri verso il centro città. I controlli presso l’azienda, avvenuti a più riprese, non avrebbero rilevato criticità. “La popolazione ha diritto di sapere che cosa respira” denuncia il Comitato che ritiene che i controlli siano insufficienti. Per mercoledì prossimo, 30 agosto, il comitato “No Miasmi” ha organizzato una manifestazione di protesta davanti ai cancelli della ex Kyklos, alle 8.30 del mattino, per chiedere un incontro urgenti con i vertici di Acea Ambiente.

“340 cittadini nel mese di luglio scorso hanno sottoscritto moduli individuali firmati e certificati – spiega il Comitato No Miasmi – in cui si indicava come fonte certa dei cattivi odori l’Acea Ambiente Aprilia (ex-Kyklos), Via delle Ferriere, Km 15.

Lo Stabilimento da mesi inonda con nauseabondi odori tutta la vasta zona dei Quartieri  nettunesi  di Tre Cancelli, di  Piscina Cardillo, di Canala  e spesso viene percepita anche a parecchi chilometri verso il centro città. Naturalmente  le case e le Aziende de Le Ferriere e della Corsira (Comune di Aprilia) sono colpite per molte ore del giorno e della notte senza tregua.

Decine le segnalazioni alle Forze dell’Ordine – precisa il Comitato – e vari sono stati gli interventi nel sito. Che cosa possono fare le Autorità di  Polizia, Carabinieri, Polizia Locale? Nulla. Un verbale, forse. Il NOE non risponde ai nostri appelli.

Da tempo il Comune di Aprilia rimane in silenzio. Al Sindaco – primo tutore della salute dei suoi Cittadini – non si può che chiedere una determinazione analitica dei composti chimici presenti nelle emissioni odorigene: la Popolazione ha diritto di sapere che cosa respira.

D’altro canto l’Acea risponde così al Comitato “No Miasmi”: “ (…)numerose visite degli Enti di controllo che in nessun caso hanno rilevato criticità” (prot. 4161/17 del 9/08/2017 – Acea Ambiente, a firma dell’Ing. Giorgio Custodi).

Quindi, va tutto bene allora: l’Impianto ha avuto la sfortuna di sorgere  in un luogo abitato da migliaia di Cittadini disturbati mentalmente? Oppure: se i controlli vi sono, sono  carenti o insufficienti, altrimenti la puzza non ci sarebbe. Questa è un’obiezione logica, che investe e riguarda Arpa e Asl.

I Cittadini vorrebbero avere  un incontro coi vertici di Acea Ambiente, non “soltanto” coi Responsabili in loco, che non forniscono in alcun modo risposte adeguate alle numerose telefonate di protesta.

Occorre che la Società  Acea decida delle risposte intelligenti da fornire ai Cittadini: siete davvero in regola? Bene, allora la puzza non ci deve stare. E’ semplice”.

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