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700 lavoratori dell’Icot di Latina senza stipendio da dicembre:  il PCI di Latina invita le parti al rispetto delle leggi.

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700 lavoratori dell’Icot di Latina senza stipendio da dicembre: la Federazione di Latina del Partito Comunista Italiano invita le parti al rispetto delle leggi. A parlare è la Segreteria Provinciale, Sonia Pecorilli: “quello alla retribuzione è un diritto fondamentale del lavoratore. Il rischio di liquidità – commenta – non deve pesare sulle teste dei lavoratori. Il partito chiede di rimettere la scala mobile ai salari, “l’unico strumento sicuro – sostiene – per non ritrovarci con vent’anni o più di fermo retribuzioni”.

“Non è bastato il tavolo della conciliazione per raggiungere l’obiettivo, 700 lavoratori sono senza stipendio almeno per il momento. – scrive – Il ritardo nei pagamenti degli stipendi (nello specifico si tratta del mese di dicembre) ai dipendenti dell’Icot è conseguenza dei ritardati pagamenti da parte della Asl di Latina e delle aziende private che lavorano in convenzione, con il gruppo Giomi, tutto questo ha generato la penalizzazione dei  lavoratori per l’ennesima volta.

Facciamo presente che quello alla retribuzione è un diritto fondamentale del lavoratore, ed in tali termini si esprime l’art. 36 della Costituzione: Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa.

È bene ricordare inoltre le norme concernenti l’obbligo di corrispondere le retribuzioni ai lavoratori a mezzo di busta paga dettate dalla Legge n. 4/1953. Si invitano perentoriamente le parti al rispetto delle leggi ricordando che ad oggi 700 lavoratori hanno adempiuto al loro dovere e prestato il proprio servizio a garanzia della salute pubblicata. Questi lavoratori hanno famiglie da mantenere, mutui e bollette da pagare.

Il rischio di liquidità, quindi la difficoltà ad accedere a risorse necessarie in tempi utili e a costi sostenibili non deve pesare sulle teste dei lavoratori.

Ancora meglio chiediamo di rimettere la scala mobile ai salari, certo, la scala mobile l’unico strumento sicuro per non ritrovarci con vent’anni o più di fermo retribuzioni. Dovrebbe essere in Costituzione  perché con il borsellino dei soldi contati a fine mese non si scherza.

La Federazione di Latina del Partito Comunista Italiano segue una linea unitaria e costruttiva; e con essa ci mettiamo al servizio di tutti voi  lavoratori e  lavoratrici, attraverso il nostro  sostegno  incondizionato”.

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