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A Latina la proiezione del film “Lunàdigas – ovvero delle donne senza figli”.

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A Latina, presso lo Spazio Culturale Nicolosi, in via Filippo Corridoni, mercoledì 30 novembre ci sarà la proiezione del film “Lunàdigas – ovvero delle donne senza figli” di Marilisa Piga e Nicoletta Nesler. L’organizzazione è a cura del Collettivo spontaneo delle donne di Latina. L’appuntamento è alle 18.30. Sarà presente alla serata Nicoletta Nesler.

Sempre più donne occidentali scelgono di non avere figli. È un mondo articolato e sconosciuto dal quale emergono ragioni e sentimenti inaspettati, sempre diversi per ogni singola donna. Le persone raccontano storie personali spiegando le ragioni intime di una scelta molto privata che descrive una condizione universale ricca di sfumature e vissuta in modo simile a tutte le latitudini.

Il paesaggio interiore di chi parla è illuminato da una luce tagliata, forte e netta. Questo è il senso metaforico di un argomento pieno di chiaroscuri che si sceglie – per contrasto – di illuminare con luci forti e molto nette. Le autrici si mettono in gioco con le loro storie personali.

La prima presentazione a Latina del docu-film Lunàdigas, avvenuta lo scorso 12 settembre ai Giardini del Comune grazie alla ideazione, organizzazione e promozione del Collettivo Primo Contatto e dell’Associazione culturale Villaggio Fogliano, ha suscitato un tale entusiasmo che si è subito costituito un Collettivo spontaneo di donne per riproporre una seconda proiezione con incontro-dibattito. insieme ad una delle due registe, Nicoletta Nesler.

Il tema della maternità è molto sentito e forse è finalmente giunto il momento di portare l’attenzione anche sulla non-maternità, intesa a volte come scelta, a volte come condizione obbligata, ma soprattutto da intendersi come possibilità. L’argomento messo a fuoco dalle autrici di Lunàdigas trova nel documentario un canale e un codice comunicativo che consentono di riconoscere ciò che spesso è difficile da verbalizzare e da esprimere. La non maternità viene rappresentata come un processo di trasformazione e di accettazione di se stesse, che spesso si scontra con una pressione sociale condizionante, ancorata all’idea del corpo femminile generatore di vita. Il metodo indicato dal documentario per indagare e superare tale condizione limitante è ancora una volta quello della condivisione trasversale delle esperienze personali, metodo che noi del collettivo spontaneo facciamo nostro dando vita a questa occasione di dialogo e confronto.

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