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Bollette Acqualatina: sì della Conferenza dei sindaci agli aumenti dell’oltre 8% nel 2022 e del 5% per il 2023. L’onorevole Trano: “Una Vergogna”.

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Bollette Acqualatina: arriva il sì della Conferenza dei sindaci agli aumenti dell’oltre 8% per l’anno 2022  e del 5% per il 2023. Il nuovo piano tariffario è stato approvato ieri nel corso della seduta che si è svolta nella sede della Provincia di Latina di via Costa. Tra i 12 sindaci che hanno votato a favore degli aumenti (quasi tutti vicini agli ambienti di Forza Italia) c’è anche Damiano Coletta, primo cittadino di Latina, mentre il Comune di Aprilia si è astenuto. Contrari agli aumenti, invece, i sindaci dei Comuni di Bassiano, Sezze, Cisterna, Pntinia, Serrmoneta Cori ed anche Amaseno. “Una vergogna. – tuona il senatore pontino Raffaele Trano – Uno dei voti più vergognosi che abbia mai riguardato il tema dell’acqua pubblica in Provincia di Latina e in tutta Italia. Una decisione scellerata ed incomprensibile, – sottolinea – che permette di aumentare i guadagni del gestore, e dunque di un privato (peraltro illegittimo secondo referendum mai rispettato di 11 anni fa), a fronte di uno dei servizi pubblici più osceni di tutta Europa, con perdite idriche oltre il 70%, assenza di acqua ripetuta, continui aumenti dei costi e mancati investimenti”.

La nota integrale di Raffaele Trano:

“Angelo Pompeo, sindaco di Castelforte e vicino all’area Forza Italia, Beniamino Maschietto, sindaco di Fondi e ovviamente di Forza Italia, dove altro sennò, Gianluca Taddeo sindaco di Formia di Forza Italia, suo zio Franco Taddeo sindaco di Santi Cosma e Damiano di area Forza Italia, Christian Leccese sindaco di Gaeta di Forza Italia, Damiano Coletta sindaco di Latina sostenuto in maggioranza da Forza Italia, il sindaco di Lenola Fernando Magnafico di area Forza Italia, il sindaco di Minturno Gerardo Stefanelli, scelto come presidente della Provincia dall’area Forza Italia, il sindaco di Ventotene Carmine Caputo, sostenuto dall’area Forza Italia, il sindaco di San Felice Circeo Monia di Cosimo dell’area Forza Italia. E poi i sindaci Claudio Sperduti di Maenza e Anna Maria Bilancia di Priverno.

Sono questi i 12 autori di uno dei voti più vergognosi che abbia mai riguardato il tema dell’acqua pubblica in Provincia di Latina e in tutta Italia. Questi sindaci, o sarebbe forse il caso di nominarli come Fazzone-boys, vista l’area di appartenenza e le incomprensibili logiche che li portano a certe decisioni, hanno appena deciso come maggioranza, 12 contro 7, di approvare la proposta di aumenti delle tariffe nelle bollette dell’Acqua. Quindi più soldi per Acqualatina.

Una decisione scellerata e incomprensibile, che permette di aumentare i guadagni del gestore, e dunque di un privato peraltro illegittimo secondo referendum mai rispettato di 11 anni fa, a fronte di uno dei servizi pubblici più osceni di tutta Europa, con perdite idriche oltre il 70 percento, continui aumenti dei costi, mancati investimenti, continui finanziamenti pubblici, accuse di disastri ambientali, assenza di acqua ripetuta e continuativa nelle case dei cittadini della Provincia di Latina, acqua sporca quando c’è, gravi carenze agli impianti di depurazione, oltre 50 milioni di euro di introiti illegittimi mai restituiti, addirittura nel 2017 lasciavano girare i contatori con l’aria e oggi chiedono aumenti tariffari per i costi dell’energia che serve a pompe di sollevamento che non sollevano un bel niente visto che l’acqua la disperdono.

Una decisione lo voglio ripetere, vergognosa, che fa solo gli interessi di questo ente raccapricciante e non certo dei cittadini, mai come ora tartassati da rincari che stanno affossando migliaia di famiglie in tutta Italia, dal gas alla benzina, dalle utenze domestiche alla spesa per mangiare, e per I quali in molti si riempiono solo la bocca.

Solo pochi giorni fa ho presentato l’ennesima interrogazione parlamentare su decine di milioni di euro di fondi del PNRR che saranno destinati ancora ad Acqualatina, chiedendo dove siano finiti i 19 milioni di euro che gli sono stati dati nel 2017. C’è evidentemente un fiume che scorre abbondante e senza sosta, e non è il flusso di acqua nelle nostre case, ma quello dei soldi, dei soldi pubblici, dei finanziamenti che una certa politica riversa nelle casse di Veolia con una mano togliendoli dalle tasche di tutti noi con l’altra, attraverso voti vergognosi come questo.

Non gli basta mai e purtroppo la responsabilità è anche di tutti coloro che scelgono chi votare alle elezioni, pur sapendo benissimo quali saranno gli interessi che si faranno.

Questa – conclude Trano – è una decisione che farà storia, come uno dei punti più bassi e indecenti della nostra politica comprensoriale!”.

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