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Contrasto al bullismo, al cyber-bullismo e alle dipendenze: un primo bilancio del progetto “Scuole Sicure” della Polizia.

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“Scuole Sicure”: arriva il bilancio della prima parte dell’anno scolastico del progetto della Polizia di Stato volto a prevenire e contrastare il bullismo, il cyber-bullismo, le dipendenze (sostanze stupefacenti, alcoliche e ludopatie) e favorire un utilizzo consapevole della rete.

La Polizia di Stato della capitale, nonostante il perdurare del periodo pandemico, già dai primi giorni dell’anno scolastico 2021/22, anche con l’innovazione dell’utilizzo delle piattaforme di streaming e didattica a distanza, ha attuato il progetto “Scuole Sicure”. L’U.P.G.S.P. (Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico) della Questura, che coordina il piano, in questi anni ha focalizzato gli incontri con gli studenti, potenzialmente più esposti alle problematiche di bullismo, cyber bullismo, alle dipendenze in genere (stupefacenti, alcool, ludopatie) e per favorire un utilizzo consapevole della rete, anche in considerazione della sovraesposizione digitale portata dalla ancora attuale situazione, che, di fatto, ha costretto i ragazzi ad un uso incontrollato e rischioso dei dispositivi informatici.

L’U.P.G.S.P. della Questura di Roma, attraverso la sua rete di controllo del territorio, coordina tutti gli interventi di prevenzione attraverso la pianificazione capillare di incontri tesi alla formazione di tutti gli utenti interessanti, ovvero studenti, genitori, docenti e tutte le figure educative di riferimento che gravitano nell’abito scolastico e possono così concorrere alla prevenzione dei reati sia all’interno che all’esterno delle scuole.

Nell’ambito di tale progetto sono state le 277 classi le classi coinvolte per un totale di 6.498 ragazzi; nello specifico 195 bambini delle scuole dell’Infanzia, 737 alunni delle scuole primarie, 1495 delle scuole medie e 4.058 studenti delle superiori. Sono stati formati 509 docenti, 60 genitori e 100 addetti ai lavori nell’ambito dell’istruzione. 1.790 utenti sono stati incontrati in modalità remoto – utilizzando varie formule di incontro – anche attraverso collegamenti con le classi presso la stanza multimediale dell’Istituto scolastico stesso. In almeno 30 occasioni gli incontri sono avvenuti nei cortili della scuole.

Nell’ambito di tale attività sono emersi 2 casi di maltrattamenti in famiglia, la sospensione della responsabilità genitoriale di entrambi i genitori ed il ricollocamento presso struttura idonea del minore, atti di bullismo e discriminazione per differenza di genere, individuazione di intenti suicidi di una minore affidata alle cure del reparto di Psichiatria dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, ed altre segnalazioni tutt’ora in fase di accertamento.

L’U.P.G.S.P. ha, inoltre, promosso alcuni incontri nel Centro per Anziani della Comunità Ebraica per informare i cittadini “meno giovani” su truffe e raggiri; in tale ambito, anche grazie alla collaborazione dell’Università della Terza Età, sono stati già calendarizzati altri incontri.

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