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Convinta a venire in Italia per lavoro ma poi privata dei documenti, costretta all’accattonaggio e a subire violenze.

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Convinta a venire in Italia per lavoro ma poi privata dei documenti, costretta all’accattonaggio e a subire violenze per mancati introiti. I Carabinieri della Stazione Roma Piazza Farnese hanno tratto in arresto un 45enne bulgaro, con precedenti, gravemente indiziato dei reati di riduzione o mantenimento in schiavitù e maltrattamenti ai danni della compagna.

La sera del 28 Febbraio scorso, i Carabinieri sono stati allertati dal personale di una struttura di assistenza per senza fissa dimora a cui una donna 37enne bulgara, si era rivolta mostrando i segni di violenze subite.

I militari hanno così raccolto la denuncia della donna, la quale ha raccontato che il suo compagno, dopo averla convinta a lasciare la Bulgaria e seguirlo in Italia, nel mese di Gennaio 2024, con la promessa di un lavoro, si è impossessato del suo passaporto, costringendola all’accattonaggio e picchiandola reiteratamente causandole lesioni, specie nei giorni in cui non riusciva a reperire abbastanza denaro o quando chiedeva di ritornare in patria dai suoi 3 figli.

La vittima ha riferito ai Carabinieri che, per le condotte violente del compagno, ha iniziato a vivere in forte stato d’ansia e timore per la propria incolumità.

I Carabinieri hanno rintracciato e arrestato l’uomo, trovandolo ancora in possesso del passaporto della compagna. La donna è stata accompagnata presso il pronto soccorso dell’ospedale “Santo Spirito” per accertamenti.

L’arrestato è stato condotto nel carcere di Regina Coeli, dove rimane, a seguito della convalida dell’arresto da parte del Tribunale di Roma.

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