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Foto scattate di nascosto e condivise in chat con commenti inappropriati. Alcuni alunni del liceo “Meucci” di Aprilia rischiano provvedimenti disciplinari.

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Uso degli smartphone e dei social tra i giovani: un dibattito aperto che genera spesso apprensione. E’ ormai urgente trovare metodi chiari ed efficaci per educare all’uso dei dispositivi digitali, soprattutto quando entrano in gioco privacy e rispetto della persona. Un esempio è l’ultima storia che sta facendo discutere studenti e genitori del liceo “Antonio Meucci” di Aprilia.

Ad inizio settimana alcuni ragazzi della 4J sono stati impegnati in un’attività di scambio peer to peer con i nuovi iscritti del primo superiore. Durante il confronto alcuni giovani del primo hanno tirato fuori il cellulare (il cui uso è assolutamente vietato a scuola, da regolamento) e hanno scattato delle foto alle studentesse più grandi che stavano parlando con loro di temi scolastici. Le foto sono poi state diffuse in una chat generando commenti inappropriati e giudicati “sgarbati” da chi poi li ha letti. Sarebbe stata fatta anche una storia su Instagram che poi sarebbe stata subito rimossa.

L’accaduto è ben presto venuto allo scoperto e di conseguenza i ragazzi del quarto hanno deciso di reagire. Hanno raccontato tutto al docente di riferimento, poi sono andati dalla dirigente scolastica del liceo. Il genitore di una delle ragazze coinvolte ha messo tutto nero su bianco ed ha inviato una mail alla presidenza per informare di quanto fosse avvenuto durante la lezione. Ormai da giorni non si parla d’altro.

Le ragazze del quarto, di 17 e 18 anni, hanno cercato di reagire utilizzando la via del confronto. Hanno cercato di spiegare a chi, scioccamente, ha scattato quelle foto che è necessario fare attenzione quando si usano gli smartphone, soprattutto quando si viola la privacy di altri.

Le ragazze inoltre non volevano assolutamente venissero fatte le foto e che quegli stessi scatti venissero poi condivisi. Non c’era consenso. E qui ci sarebbe un altro tema da trattare e prendere in considerazione: perché quando non c’è consenso, spesso si finisce per percorrere sentieri terribili come quelli dell’abuso. Ora la vicenda è stata ben presto ridimensionata, anche e soprattutto grazie all’atteggiamento maturo e consapevole che hanno dimostrato di avere i ragazzi del quarto superiore del liceo Meucci. Il sostegno ricevuto dai docenti e soprattutto da parte della dirigente scolastica è stato fondamentale affinché questa storia non prendesse una piega peggiore.

Ora per i ragazzi del primo che hanno fatto quelle foto e soprattutto le hanno condivise e commentate contro il volere delle altre studentesse si profilano provvedimenti disciplinari. La vicenda è stata messa a verbale, sono stati ascoltate le vittime un paio di volte. Poi si convocherà il Consiglio di classe che – collegialmente – deciderà quali provvedimenti adottare nei confronti di chi non ha rispettato le regole: l’uso del telefono a scuola e la violazione della privacy delle giovani fotografate.

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