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La sede della polizia locale di Rocca di Papa intitolata al sindaco Emanuele Crestini: “Un eroe”

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Si è svolta la cerimonia di intitolazione della sede della Polizia Locale e della Protezione Civile Comunale a “Palazzo della Legalità – Emanuele Crestini”, nel centro storico di Rocca di Papa.
Presenti numerose autorità, forze dell’ordine e rappresentanze delle associazioni locali. Tra questi il Vicesindaco Metropolitano, il Procuratore Capo della Procura della Repubblica del Tribunale di Velletri e molti sindaci dei comuni limitrofi.
Si riporta qui il testo integrale del discorso tenuto dal Sindaco Veronica Cimino in occasione dell’evento:
“Oggi è il triste giorno in cui ricorre l’anniversario della scomparsa del Sindaco Emanuele Crestini, per noi e per l’Italia intera un eroe, non solo in quel gesto di alto valore che ha compiuto insieme a Vincenzo Eleuteri, perdendo la vita, ma nel suo comportamento quotidiano tra la gente e per la gente. Emanuele aveva scelto di candidarsi a sindaco per combattere un sistema di malagestione del paese, fortemente convinto che onestà, impegno e ascolto fossero le armi giuste per amministrare correttamente la città, riportando la fiducia e accorciando così quel divario tra amministratori e cittadini. Emanuele era solito girare per le strade del paese in un costante confronto con le persone, ha lavorato con gli occhi, con le mani con il cuore.
Nello svolgimento del suo incarico ammnistrativo ha agito con forte senso del dovere, ferreo, contro ogni forma di illegalità, e presente nel sostegno a chi duramente colpito dalle avversità della vita.
Come Sindaco sin dall’inizio del suo mandato ha coinvolto i suoi collaboratori in uno stile di nuova politica, convincendoci che la forza sta nel perseverare nella giustizia e nel restare uniti, ed oggi siamo fermamente certi che muore la persona ma i suoi ideali restano e camminano sulle gambe e nei pensieri di chi li ha condivisi e ne ha fatto una ragione di vita.
Emanuele auspicava una scuola per formare giovani politici competenti, capaci di porsi nella realtà in modo autonomo e responsabile, che facesse riferimento a una struttura che si basa sui principi della trasparenza, assistenza, solidarietà ed accoglienza, ma sempre nel rispetto delle regole.
Emanuele è stato un esempio di come si deve amministrare il proprio territorio con amore ed intelligenza, utilizzando al meglio le poche risorse disponibili per far crescere la propria comunità e lottare contro il mondo della criminalità e illegalità. Con il suo agire quotidiano ci ha insegnato a trovare il coraggio di denunciare, conscio che la principale forza della criminalità organizzata è infatti l’omertà.
Ne è la testimonianza, che ci fa onore, l’attribuzione della sezione speciale del premio Vassallo, riconosciuto alla memoria del Sindaco Crestini nel 2019, unitamente al riconoscimento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo discorso di fine anno e nella sua visita a Rocca di Papa al Centro di accoglienza di Mondo Migliore, un riconoscimento nei confronti di chi oggi non c’è più ma che resta un esempio di senso del dovere ed altruismo che deve continuare a vivere nelle nostre azioni con forza e caparbietà per una Italia vera.
Emanuele è stato un esempio nel suo impegno incessante, quotidiano, talvolta al limite delle forze personali, ma costante nell’ascolto dei cittadini che a lui giornalmente si rivolgevano ponendo annose problematiche e chiedendo risposte importanti per la loro vita e per l’esercizio dei propri diritti.
Il 23 maggio 2019 nella ricorrenza della “giornata in memoria delle vittime del terrorismo e di tutte le mafie” era lì a piantumare un albero di ulivo con i ragazzi della scuola a simboleggiare valori come: la pace, la forza, la fede, la vittoria, l’onore.
Ricordiamo oggi Emanuele con questa iniziativa, ma nello stesso tempo portiamo nel cuore e non dimenticheremo mai Vincenzo per aver dedicato la sua vita all’impegno politico da amministratore e come semplice cittadino, anche lui vittima di quel drammatico incidente partecipando al gesto di alto valore del dono della vita. Per lui rispettiamo e continueremo a rispettare la volontà e la riservatezza della famiglia che ci ha chiesto al momento di soprassedere a qualsiasi iniziativa istituzionale.
Proprio dagli insegnamenti ricevuti da Emanuele e Vincenzo riguardo l’ascolto delle persone, nella veste di Vicesindaco Reggente, subito dopo l’esplosione e nel corso della fase emergenziale assunsi la decisione di ricevere tutti i cittadini proprio in questo palazzo, comprendendo la necessità impellente di riportare tra le priorità quella legalità, negata ai cittadini per troppi anni, invitando così le persone ad essere sempre più protagoniste nella costruzione di un modello territoriale di sicurezza integrato. In questo palazzo ho ricevuto ed ascoltato bambini, anziani, donne maltrattate, giovani distrutti dalla droga, cittadini vittime di ingiustizie perpetrate proprio da chi ricopriva ruoli istituzionali, secondo quell’aberrante principio del “tu si e tu no”, come accaduto per l’abusivismo edilizio, nel sociale e nel mondo del lavoro, e ho scelto di coinvolgere gli operatori e i garanti della sicurezza, andando avanti con coraggio nonostante le false accuse di chi lavora in modo subdolo contro un progetto così ambizioso.
Dopo un percorso così impegnativo oggi non prendiamo lezioni di moralità dai consiglieri comunali di minoranza che a firma congiunta hanno dichiarato che intitolare questo palazzo alla legalità è un evento ipocrita. Quante batoste simili ha ingoiato Emanuele Crestini e la mamma qui presente oggi potrà testimoniare i tanti momenti di sconforto che suo figlio, il sindaco della città di rocca di papa, uomo onesto e completamente dedito alla sua città tanto da morire tristemente nel suo ruolo istituzionale, ha vissuto quasi quotidianamente, per falsità sul suo conto, ed esposti anche contro la sua famiglia.
Le ingiurie puntualmente gli arrivavano proprio da chi aveva reso ostaggio una città con la politica del trasformismo e del proprio tornaconto. E oggi lo scenario non è cambiato e c’è chi anche di fronte al massimo gesto d’amore di un sindaco per la sua città e ad un gesto di intitolazione in suo onore, riconoscimento del suo valore, che lo identifica con la legalità, afferma che tale evento sia la strumentalizzazione della scomparsa di Emanuele Crestini e che la legalità non coincide con i valori morali di questa amministrazione.
Questi consiglieri con egoismo di parte offendono il ruolo stesso di consigliere di opposizione che deve essere capace di osservazioni critiche, sempre utili, ma senza disperderle in polemiche scomposte o nella rincorsa a illusori vantaggi di parte, a fronte di un nemico insidioso che può travolgere tutti. I tanti colleghi che oggi sono qui riuniti rappresentano il quotidiano impegno degli amministratori in prima linea nella difesa dei valori di legalità e per l’affermazione dei diritti collettivi. Con l’intitolazione della sede del comando di polizia locale quale “palazzo della legalità Emanuele Crestini “7 diamo seguito ad un progetto ambizioso. Progetto che vede il palazzo della legalità come simbolo di trasparenza, assistenza, solidarietà e sicurezza attraverso il rispetto delle regole.
Non solo un palazzo di uffici, un comando, ma anche un luogo della memoria, carico di un profondo significato tale da interpellare intimamente il cittadino e ogni amministratore sull’ etica della scelta di servizio e di vita, rendendola ogni giorno più salda.
La memoria è fondamentale, importante. A differenza del ricordo non rappresenta solo un’immagine di qualcosa che è stato, ma ne fissa nell’umanità l’idea, generando cultura, conoscenza e alimentando riflessione.”

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